La Nuova Sardegna

Oristano

Tribunale

Piantagione di cannabis ad Arborea, patteggiano in quattro

di Michela Cuccu

	I carabinieri ad Arborea durante l'intervento nel terreno con una piantagione di cannabis
I carabinieri ad Arborea durante l'intervento nel terreno con una piantagione di cannabis

Sono padre e figlio residenti nella cittadina e due persone di Orune e Bono. L’operazione dei carabinieri nel settembre 2023

12 settembre 2024
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Arborea Si è concluso con quattro patteggiamenti, il processo scaturito dalla scoperta, lo scorso novembre, di una maxi piantagione di marijuana nelle campagne di Sassu. L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo di Oristano Paolo De Falco, partì quando i carabinieri scoprirono nascosta tra i campi di mais, una coltivazione, con tanto di irrigazione a goccia, di poco meno di 3.300 piante di marijuana. Nel magazzino accanto a un’azienda agricola erano stati trovati anche dei sacchi contenenti complessivamente ottanta chili di piante e infiorescenze. Dopo una lunga serie di appostamenti, da parte dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Cagliari, supportati dai colleghi di Oristano e dallo squadrone dei Cacciatori di Sardegna di Abbasanta, erano finiti in carcere, su ordine di custodia cautelare emesso dalla giudice per le indagini preliminari Federica Fulgheri, Francesco Canu, 48 anni, di Orune, e Gavino Pireddu, 38 anni di Bono. Secondo gli inquirenti erano infatti loro i committenti della coltivazione di marijuana. Vennero invece messi agli arresti domiciliari Silvano Pinos, agricoltore di 68 anni di Arborea, proprietario del capannone dove erano stati trovati i sacchi di droga e il figlio, Vittorio, sorpreso dai carabinieri a irrigare la cannabis, che all’epoca aveva 19 anni e che agli arresti rimase solo qualche giorno.

Mercoledì 11 settembre, il giudice ha accolto le richieste di patteggiamento. Per Silvano Pinos, assistito dall’avvocato Stefano Piras, l’accordo è stato per due anni di carcere e 4mila euro di multa. Il figlio Vittorio Pinos, assistito dall’avvocato Antonello Casula, ha patteggiato un anno e mezzo di carcere e un’ammenda di 3.600 euro. Due anni di carcere e 4mila euro di multa sono stati patteggiati da Francesco Canu che era assistito dall’avvocato Lorenzo Simonetti. Pena identica quella patteggiata da Gavino Pireddu, difeso dagli avvocati Gianluigi Mastio e Nicola Satta. Tutte le pene sono state sospese e gli imputati sono tornati in libertà.

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