La Nuova Sardegna

Oristano

Polizia di Stato

Violenza domestica, stalking, truffe agli anziani: in un mese 24 provvedimenti

Violenza domestica, stalking, truffe agli anziani: in un mese 24 provvedimenti

Fra i casi di violenza quelli di una madre nei confronti della figlia da poco divenuta maggiorenne

14 novembre 2024
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Oristano Ventiquattro le misure di prevenzione adottate dal Questore Aldo Fusco dall’inizio del suo mandato nella provincia di Oristano. A un mese dal suo insediamento la Divisione Polizia Anticrimine della Questura ha emesso 5 ammonimenti per atti di violenza domestica, 4 ammonimenti per atti persecutori, 10 fogli di via obbligatori, 5 avvisi orali. Sono 3 le archiviazioni del procedimento di ammonimento per atti di violenza domestica e atti persecutori. Si tratta di misure di prevenzione personali di esclusiva competenza del Questore che hanno lo scopo le prime due, di garantire alla vittima di atti di violenza domestica o di atti persecutori una tutela anticipata e rapida attraverso un avvertimento rivolto dal Questore all’autore di violenza di astenersi dal commettere atti simili. Sono reati spesso difficili da individuare perché molti avvengono dentro le mura domestiche e sovente quei comportamenti sono scambiati dalle vittime come forme di amore anziché quali forme di violenza psicologica, fisica o anche economica.

La vittima può rivolgersi a qualsiasi ufficio di polizia e richiedere l’ammonimento nei confronti dell’autore delle condotte persecutorie. Il Questore adotterà il provvedimento amministrativo dell’ammonimento nei confronti dell’autore della violenza diffidandolo a continuare, al termine dell’istruttoria curata dalla Divisione Polizia Anticrimine, volta a verificare la sussistenza dei fatti segnalati.

Il legislatore, con la legge n. 168 dello scorso 24 novembre, è intervenuto incisivamente a tutela delle vittime di atti di violenza domestica, ampliando il novero dei reati presupposto a ulteriori condotte sintomatiche di situazioni di pericolo per l’integrità psico-fisica delle persone, nell’ambito delle relazioni familiari e affettive. Il Questore in questi casi può procedere d’ufficio o allorquando sia segnalato alle forze dell’ordine, in forma non anonima, un fatto che sia riconducibile ai reati di percosse, lesioni personali, violenza privata, minaccia grave o aggravata, atti persecutori, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, violazione di domicilio, danneggiamento consumati o tentati nell’ambito della violenza domestica. Uno strumento che consente, garantendo l’anonimato di chi fa la segnalazione, di aiutare le vittime di violenza domestica che non hanno la forza o il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine. Questo genere di violenze sono generalmente compiute da uomini verso donne nell’ambito di una relazione sentimentale o affettiva, ma non sempre è così: c’è stato un caso in cui l’autore delle violenze era una madre nei confronti della figlia da poco divenuta maggiorenne. La donna aveva sottoposto la figlia a un regime di vita doloroso, con una continua privazione della propria libertà di scelta, costellata di ricatti psicologici e umiliazioni, fino a quando la giovane ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine, sottraendosi così a uno stile di vita penoso e difficile. Il foglio di via e l’avviso orale fanno parte invece delle misure di prevenzione personali “tipiche” perché disciplinate dal codice delle leggi antimafia, che il Questore adotta nei confronti di quelle persone socialmente pericolose individuate dall’art. 1 e 4 bis del d.lgs 159/2011 che hanno lo scopo, la prima, di allontanarle dal Comune con l’espresso divieto di farvi ritorno per un determinato periodo, quando sono pericolose per la sicurezza pubblica, la seconda, di invitarle a tenere una condotta conforme alla legge. Si tratta di provvedimenti amministrativi che hanno inciso su vari aspetti della criminalità locale e che sono stati adottati nei confronti di alcune persone provenienti da fuori provincia, che erano solite muoversi nei comuni più isolati, con lo scopo di porre in essere soprattutto truffe in danno in particolare di persone anziane o comunque di soggetti fragili. Alcune di queste truffe, già note alla cittadinanza poiché già assurte agli onori della cronaca, come quella dello specchietto, quella del finto carabiniere o quella del venditore porta a porta che si propone per l’esecuzione di piccoli lavori domestici, consentono a personaggi dediti al crimine, di avvicinare le loro vittime e ingannarle, riuscendo a sottrarre loro importanti somme di denaro, soprattutto a coloro che vivono con la sola pensione. (im)

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