Rinnovabili, Oristano individua due aree idonee: ecco quali ha scelto il Comune
La decisione del Consiglio comunale presa dalla sola maggioranza
Oristano Gli impianti per le energie rinnovabili potranno essere realizzati solo nelle aree in cui si trovavano le discariche oggi chiuse di Pauli Mattauri e di Tanca Molino e in altre due porzioni di territorio più piccole dove già sono presenti impianti fotovoltaici. Tutto il resto del territorio resta off limits o, meglio, inidoneo, ferma restando la possibilità di installarne nell’area del Consorzio Industriale che agisce autonomamente. È quanto stabilisce l’atto di indirizzo sulle aree idonee e non idonee per l’ installazione di impianti di energia eolica, fotovoltaica e agrivoltaica, approvato giovedì dal consiglio comunale. Quella di rendere indisponibile agli impianti per le rinnovabili quasi tutto l’intero territorio comunale era una decisione già nell’aria, come scontato era il fatto che l’atto di indirizzo salva solo agli impianti fotovoltaici domestici e le comunità energetiche che nasceranno, anche se di questo passo prima di vederne una nel territorio passerà parecchio tempo vista la quasi totale inerzia di questi ultimi mesi.
A dirla tutta, solo uno dei due siti idonei al momento è per così dire, disponibile. L’ex discarica di Pauli Mattauri, infatti è ancora da bonificare e quando accadrà non si sa ancora perché il Comune non ha i soldi. In cassa ci sono solamente 900mila euro ma ne servirebbero almeno quattro volte tanto. Secondo i calcoli infatti, sarebbero necessari 3 milioni e 660 mila euro, a patto che si utilizzino materiali sintetici. Con l’argilla, infatti, il conto crescerebbe di un altro milione. È per questo che giovedì mattina, poco prima del consiglio comunale, la giunta ha deliberato di chiedere alla Regione un finanziamento di 2.698.537 euro. L’approvazione dell’atto di indirizzo sulle aree idonee e non idonee, soddisfa la maggioranza che, insieme al consigliere di minoranza Sergio Locci, è stata l’unica ad aver votato il documento. «Abbiamo compiuto un passo fondamentale per la tutela del nostro territorio», è la dichiarazione del sindaco Massimiliano Sanna, che esprime «soddisfazione per un risultato che stabilisce un punto fermo di cui tutti dovranno necessariamente tenere conto». Il primo cittadino non manca di criticare la scelta del centro sinistra di non partecipare al voto: «Su un argomento di questa importanza bisogna avere coraggio di prendere posizione. Ai cittadini bisogna dare risposte e non mantenere posizioni ambigue».
In realtà il dibattito c’è stato e i consiglieri del centro sinistra hanno chiarito la propria posizione. «Dalla relazione tecnica che accompagna la delibera emerge che nel nostro territorio ci sono aree idonee, mentre il sindaco sostiene l’assenza di aree idonee. Questo per noi è un ossimoro, una farsa per non decidere, e per questo motivo abbiamo deciso di non partecipare ai lavori», ha dichiarato Maria Obinu (Progetto Sardegna) che dopo aver chiesto un’interruzione per consentire un confronto tra i gruppi di minoranza, ha annunciato la decisione di non partecipare ai lavori. La replica per la maggioranza è arrivata dal sardista Gianfranco Porcu (Psd’Az): «Non c’è contraddizione tra le aree individuate dall’ufficio tecnico e quelle indicate nella delibera». Secondo Umberto Marcoli (Progetto Sardegna) «la delibera evidenzia una carenza di programmazione che creerà un buco amministrativo». Per Francesco Federico (Oristano democratica e possibile) la delibera individua le aree idonee facendo emergere tante ambiguità.