Porticciolo di Torregrande, lavori in sei fasi da gennaio per tutto il 2025
Ci sono ancora incertezze su come verrà portata avanti la riqualificazione e Marine Oristanesi convoca i diportisti
Oristano Novanta. È il numero di barche in meno che si prevede possano ormeggiare al porticciolo di Torregrande. A turno, secondo i piani della società di gestione, bisognerà che lascino liberi degli spazi disponibili per i lavori che inizieranno nelle prossime settimane. Diceva Lorenzo il Magnifico: «Chi vuole esser lieto, sia, di doman non c’è certezza» e in effetti ancora di sicurezze ve ne sono assai poche sul futuro dell’unico punto di approdo della costa centro occidentale della Sardegna di un certo rilievo. Nemmeno è sicuro che si possa davvero utilizzare il sistema a rotazione delle barche così da evitare la chiusura dell’intera superficie. È però un’ipotesi alquanto remota che verrà presa in considerazione solamente se l’azienda appaltatrice riterrà necessario utilizzare tutto il porticciolo come area di cantiere su cui, per legge, potrebbero transitare esclusivamente gli addetti ai lavori.
In realtà, anche se ufficiosamente, qualche indicazione le Marine Oristanesi, società che gestisce lo scalo, l’hanno già avuta nell’incontro che nei giorni scorsi le ha viste sedute allo stesso tavolo con il Comune, l’azienda, i tecnici e la Capitaneria di porto. Tornando alle certezze l’unica al momento è che i lavori partiranno. La data di avvio è in forse, ma passata l’Epifania non si dovrebbe tardare più di qualche giorno oltre il 7 gennaio. Secondo i piani della ditta esecutrice, il lavoro generale si dovrebbe svolgere in sei fasi, ciascuna delle quali dovrebbe durare circa due mesi. Un altro punto interrogativo è dato dal numero di barche che dovranno essere di volta in volta spostate o tirate in secca. È il motivo per cui Gianni Salis, presidente delle Marine Oristanesi, ha convocato una riunione con i diportisti che si terrà il 28 dicembre alle 11 all’Hostel Rodia. Spera, per quella data, di avere qualche informazione più precisa sull’intera opera, cosa che in questo momento nemmeno l’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete può dare. Rispetto all’agitazione dell’anno scorso, tutto però sembra molto più tranquillo ed è il segnale che, nonostante le incognite, dopo diciassette anni di annunci Oristano si appresta ad avere un porticciolo ammodernato.
Ciò non accadrà prima della fine del prossimo anno, ma intanto il problema immediato è cercare di capire come gestire la struttura in concomitanza con i lavori. «Speriamo di avere qualche indicazione in più entro la riunione del 28 dicembre – spiega Gianni Salis –. Al momento non avendo qualcosa di certo su cui ragionare, non possiamo proporre alcun tipo di proposta contrattuale per il 2025 ai diportisti. Bisognerà capire come gestire le tariffe, che tipo di inconvenienti dovranno affrontare i proprietari delle barche ormeggiate, quali posti saranno agibili, quante volte mancheranno luce e acqua». Insomma, prima i dettagli, poi le proposte.