Cinquecento famiglie senz’acqua, il Comune presenta una denuncia
Attentato alla salute pubblica, questo si teme dopo il raid che avrebbe causato danni al serbatoio idrico di Capo Mannu che rifornisce le borgate marine del paese
San Vero Milis L’unica certezza per ora è che il Comune di San Vero Milis abbia presentato una denuncia contro ignoti per attentato alla salute pubblica: «E poiché ignoti sono entrati nelle vasche di accumulo dell’acqua potabile, e non sappiamo perché, finché non avremo tutti i risultati degli esami chimici – spiega il sindaco Luigi Tedeschi – per motivi di sicurezza, non possiamo revocare il divieto dell’uso dell’acqua potabile». «Dal 28 gennaio siamo senza acqua potabile, perché pare che dei vandali abbiano causato dei danni al serbatoio idrico di Capo Mannu. Il Comune ci ha imposto subito il divieto di uso dell’acqua di rubinetto per fini potabili, ma dopo due settimane siamo ancora in attesa della revoca». La denuncia è dei residenti delle borgate marine di San Vero Milis, circa 500 cittadini, che abitano a Putzu Idu, Mandriola, Sa Rocca Tunda, Su Pozzosu (nome originario di “Su Pallosu”), Sa Marigosa e S’Anea Scoada. «Tutta la marina è da 15 giorni senza acqua potabile – sottolineano i cittadini – questo significa che non possiamo lavarci i denti o usare l’acqua di rubinetto per detergerci il viso e per l’igiene personale. Per tutto il resto dobbiamo andare a comprare l’acqua al supermercato. E bisogna considerare che fra noi residenti ci sono diversi neonati, anziani e persone disabili». I disagi colpiscono anche le attività ricettive e commerciali: «Anche due bar e un negozio di alimentari, che restano aperti tutto l’anno, devono far fronte a questa situazione spiacevole», proseguono i residenti che aggiungono: «Aspettavamo i risultati degli esami sull’acqua, ma dal Comune ci hanno risposto, con un po’ di ritardo, che l’acqua non era per ora ancora utilizzabile e bisognava attendere ulteriori analisi. Siamo preoccupati, noi utenti paghiamo per avere il servizio, non ci vengono fatti sconti, eppure il tempo sta passando e il problema rimane».
Il Comune, che gestisce direttamente il servizio idrico, attraverso il responsabile dell’area tecnica, il geometra Raimondo Manca, aveva mandato il 28 gennaio ai propri cittadini una comunicazione con il divieto di utilizzo dell’acqua a fini potabili nella marina: «Si comunica che a seguito di atto di vandalismo sul serbatoio idrico di Capo Mannu, l’acqua non potrà essere utilizzabile per l’uso potabile – si leggeva nella nota. Il sindaco Luigi Tedeschi, fa chiarezza: «Capisco il disagio dei cittadini, ma chiedo loro di pazientare ancora qualche giorno. Il problema non è la qualità dell’acqua, che gli esami ci hanno rivelato essere perfetta, ma piuttosto la possibilità che, chi ha fatto irruzione nel serbatoio, abbia poi rilasciato sostanze velenose nella rete idrica. Ora, stiamo facendo esami specifici per verificare che non sia così, come ci auguriamo. Abbiamo anche fatto una denuncia contro ignoti per attentato alla salute pubblica, e le indagini sono attualmente in corso. Questi atti criminali hanno causato un grave disagio alla popolazione e hanno costretto i cittadini a sostenere dei costi». Conclude il sindaco: «Al primo posto c’è la salute pubblica. Sempre per ragioni di sicurezza abbiamo anche fatto spurgare tutte le tubature. Lunedì ripeteremo anche le analisi dell’acqua una seconda volta. Io penso che quando arriveranno tutti i risultati delle analisi, se tutto andrà bene, la prossima settimana potrò revocare il divieto di utilizzo dell’acqua di rubinetto per fini potabili nelle borgate marine».