La Nuova Sardegna

Oristano

Disagio giovanile

Minori, reati in crescita: decisivo l’uso di alcol e droga

di Ilenia Mura
Minori, reati in crescita: decisivo l’uso di alcol e droga

L’escalation di denunce ha indotto il prefetto Salvatore Angieri a convocare un tavolo intersettoriale per contrastare il fenomeno e aiutare i ragazzi

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Oristano Un pericoloso mix di alcol e droga – secondo le istituzioni che stanno monitorando la situazione – sarebbe all’origine dei numerosi gravi episodi di teppismo, raid vandalici e bullismo messi in atto, a Cabras, da gruppetti di adolescenti che, nell’ultimo periodo, sono andati in giro, durante la sera, a molestare anziani, disabili, spesso extracomunitari che si sono sentiti minacciati. Poi non sono mancate scazzottate fra adolescenti, questa volta a Oristano, in cui sono state coinvolte anche alcune ragazze, finite in ospedale.

Ma l’emergenza caratterizzata da una escalation di denunce, che ha indotto il prefetto Salvatore Angieri a convocare d’urgenza, ieri mattina, un tavolo ad hoc sul “disagio giovanile”, cui hanno partecipato fra gli altri sindaci, forze dell’ordine, servizi sociali, il referente dell’ufficio scolastico provinciale e l’arcivescovo Roberto Carboni, è l’aumento nel 2024 di reati ascrivibili a minori: «Un dato confermato nel primo mese del 2025, con alcuni episodi di bullismo, senza che però – spiegano dalla prefettura – si possa comunque parlare dell’esistenza di vere e proprie baby gang». L’obiettivo del tavolo? Aiutare i ragazzi mettendo in campo una task force che faccia rete: «La crescita del disagio giovanile – afferma il prefetto Salvatore Angieri – è un segnale che non possiamo ignorare. Questo tavolo di lavoro vuole essere un punto di confronto permanente tra le istituzioni coinvolte per creare percorsi di prevenzione e di inclusione sociale che coinvolgano famiglie, scuole, comunità ecclesiale, servizi sociali, forze dell’ordine. Un impegno congiunto per offrire ai ragazzi alternative sane e costruttive contro il rischio di emarginazione e devianza».

Al tavolo, cui erano presenti i sindaci di Oristano, Cabras e Terralba, Massimiliano Sanna, Andrea Abis e Sandro Pili, «è stata evidenziata la stretta connessione con l’uso diffuso di sostanze stupefacenti e l’abuso di sostanze alcoliche che interessa fasce sempre più giovani della popolazione». Diverse le iniziative di Comuni e Diocesi illustrate dai sindaci e dall’arcivescovo che hanno rafforzato l’impegno organizzando incontri formativi, percorsi di partecipazione attiva, finalizzati a promuovere l’aggregazione, il dialogo e la condivisione, nonché a supporto della genitorialità.

L’arcivescovo Roberto Carboni ha ribadito l’impegno dell’Arcidiocesi per aiutare i giovani: «Forse anche a causa del covid, oggi c’è molta solitudine e i ragazzi faticano a dialogare con i genitori. Invece hanno molti desideri e valori, fanno semplicemente fatica a trovare la loro strada, così, a volte, le loro insoddisfazioni si trasformano in violenza. Noi tutti stiamo lavorando per aiutarli, ascoltarli e rispettarli». L’assessora ai Servizi sociali del Comune di Cabras, Laura Celletti, conferma che l’amministrazione non starà a guardare: «Stiamo portando avanti progetti sociali che sono di supporto alle comunità di Cabras e Solanas, grazie al centro antiviolenza, al consultorio fino al Serd».

Nelle cittadine coinvolte da Angieri è stata predisposta una rete di lavoro intersettoriale ed interistituzionale: «Si lavorerà in collegamento – sottolinea il sindaco di Cabras, Andrea Abis – fra scuole, parrocchie, consultori». Gli ultimi gravi episodi che hanno coinvolto i minori si sono verificati a Cabras. «Come amministrazione – sottolinea Abis – stiamo monitorando e intervenendo, non possiamo permettere che da parte di alcuni gruppetti di ragazzi venga usata violenza nei confronti delle persone che, in alcuni casi, si sono sentite minacciate».

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