Due indagati per la morte della bambina di 8 anni operata alle tonsille nell’ospedale di Alghero
La Procura di Sassari ha affidato a un collegio peritale l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo della piccola Natalie Tanda
Sassari La Procura di Sassari ha iscritto due persone nel registro degli indagati per la morte di Natalie Tanda, la bambina di 8 anni (di Villanova Monteleone) deceduta l’8 febbraio all’ospedale civile di Alghero dopo un intervento per l’asportazione delle tonsille.
A finire sotto inchiesta – l’ipotesi di reato contestata è omicidio colposo – sarebbero due medici. Un atto dovuto in un momento molto delicato dell’indagine dove l’obiettivo primario del sostituto procuratore Enrica Angioni non è certo puntare il dito contro qualcuno ma arrivare alla verità, ricostruire ogni passo fatto nel reparto di Otorinolaringoiatria di Alghero e dare una risposta ai genitori di Natalie, distrutti da un dolore lacerante.
Vittorio e Catriona fin dai primi istanti chiedono – con una dignità e una compostezza disarmanti – di sapere cosa è accaduto alla loro bambina, strappata così presto alla vita dopo un’operazione che, almeno sulla carta, è da sempre considerata di routine. E per far luce sulle cause del decesso domani verrà eseguita l’autopsia sul corpo di Natalie.
La Procura ha affidato l’incarico a un collegio peritale di cui fanno parte il medico legale di Cagliari Matteo Nioi, lo specialista di Otorinolaringoiatria dell’Humanitas Fabio Ferreli e Gabriele Finco, specialista in Anestesia e Rianimazione a Cagliari. I familiari della bambina si sono affidati agli avvocati Marco Costa e Romina Cauli per essere tutelati in questa fase e i due legali valuteranno nelle prossime ore se nominare dei propri consulenti.
I periti, al termine di un lavoro congiunto, dovranno stabilire cosa abbia determinato l’emorragia che ha poi causato la morte della bambina. E se poteva essere o meno evitata. In questo modo la Procura potrà anche accertare, tra le altre cose, se il decorso post operatorio è stato vigilato con la dovuta attenzione. E quindi se ci siano o meno responsabilità da parte dei due indagati. Un numero che potrebbe anche essere destinato a crescere, qualora il pm lo ritenesse opportuno.
L’operazione era stata eseguita giovedì 6 febbraio senza complicazioni. Era stata anche avviata la fase di monitoraggio di tre giorni (prevista dal protocollo) che stava per terminare, tanto che i medici avevano detto alla loro piccola paziente che l’indomani sarebbe tornata a casa. All’improvviso la situazione era precipitata: nella serata di sabato 8 Natalie ha accusato un malore ed è stata attivata la procedura d’urgenza per farla tornare subito in sala operatoria. Erano presenti i medici e i rianimatori, che sono intervenuti tempestivamente per cercare di salvarle la vita. Senza purtroppo riuscirci.