La Nuova Sardegna

Oristano

L’evento contestato

Su puddu diventa un caso nazionale, il carnevale di Sedilo finisce in parlamento

di Maria Antonietta Cossu
Su puddu diventa un caso nazionale, il carnevale di Sedilo finisce in parlamento

La corsa a cavallo con le galline morte appese a un filo si tiene nonostante diffide e minacce di denunce. Tutti i dettagli dello scontro

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Sedilo Da festa per poche persone a caso nazionale. Su puddu, la manifestazione carnevalesca sedilese che affonda le sue origini in un passato molto remoto della tradizione dell’interno della Sardegna, finisce prima nel vortice delle polemiche scatenate da una massa social di persone indignate per il bersaglio utilizzato e poi addirittura al centro di un caso nazionale con ben cinque parlamentari che hanno fatto proprio l’appello dell’animalista Enrico Rizzi e presentato una diffida attraverso posta elettronica certificata al sindaco. Animalisti, diffide e maltempo non hanno però fermato la giostra equestre più contestata del momento.

Sotto un cielo plumbeo e gli sguardi di alcuni attivisti che tradivano la disapprovazione è andata in scena oggi, domenica 2 marzo, Su puddu, che alla vigilia è stata investita da un’ondata di polemiche per via dell’utilizzo di galline vere, preventivamente abbattute. Nei giorni scorsi l’impiego di polli morti che fungono da bersagli per i cavalieri in maschera lanciati al galoppo nel tentativo di strapparli dal cavo, ha suscitato l’indignazione e le proteste di alcuni gruppi animalisti. Ed è a questo punto che è entrato in campo l’attivista Enrico Rizzi che ha minacciato azioni legali per scoraggiare una pratica «barbara e diseducativa» e ha lanciato un messaggio persino al prefetto di Oristano, Salvatore Angieri. Un avviso sul fatto che se non avesse impedito che si svolgesse la corsa o se i polli non fossero stati sostituiti con oggetti di pezza, avrebbe ricevuto una denuncia.

Il sindaco Salvatore Pes ha replicato che la corsa di carnevale è perfettamente legale, organizzata nell’alveo di una normativa europea che disciplina l’impiego di animali abbattuti per questo tipo di manifestazioni storiche e recepita dalla legge italiana. Appelli e diffide sono caduti nel vuoto. La manifestazione, autorizzata dalla prefettura di Oristano e subordinata alle dovute prescrizioni di legge, a partire dall’abbattimento delle galline – in paese è praticato da svariati anni – e dalla constatazione del decesso da parte dei veterinari, si è tenuta regolarmente. L’area attorno al rettilineo di corso Eleonora era eccezionalmente presidiata dai carabinieri per evitare che eventuali manifestazioni di protesta sfociassero in schermaglie o, peggio, in disordini. A parte i fischi di alcuni attivisti poco prima della rincorsa del primo gruppo di cavalieri, passato nell'indifferenza del pubblico, la manifestazione organizzata dall’Associazione ippica sedilese si è svolta senza intoppi, fatta eccezione per l'intervallo dovuto alla pioggia. Una trentina di cavalieri mascherati e alcune giovani amazzoni hanno dato vita a sa cursa de su puddu andando a segno una decina di volte.

Nel frattempo ben lontano da Sedilo cinque parlamentari del Movimento 5 Stelle – Sergio Costa, Alessandro Caramiello, Carmen Di Lauro, Susanna Cherchi e Gisella Naturale – avevano raccolto la segnalazione dell’attivista e l’avevano trasformata in un atto concreto di diffida. Evidentemente nemmeno la richiesta da Roma ha fatto breccia perché i cavalieri sono arrivati in Corso Eleonora e sul filo sono stati appesi gli animali precedentemente ammazzati. Ora resta da capire se alle durissime parole seguiranno i fatti e quindi le denunce depositate in procura per valutare se il comportamento delle autorità e di chi ha partecipato a Su puddu abbia rispettato la legge che vieta il maltrattamento di animali. Sedilo qualche anno fa era stato già al centro di un caso giudiziario, quando il banditore di un’asta in cui venivano venduti degli agnelli vivi al miglior offerente era finito sotto processo per via di un video che lo vedeva impegnato nell’atto di mostrare alle persone l’agnellino tenendolo a testa in giù dopo averlo afferrato per tutte e quattro le zampe. Era stato assolto, ma questo è un caso diverso.

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