La Nuova Sardegna

SAssari, neurochirurgia al top

Arrivano altre 5 teste per gli studenti di anatomia

di Chiaramaria Pinna
Arrivano altre 5 teste per gli studenti di anatomia

SASSARI. «Ho lavorato con gli studenti di mezzo mondo ma non ho mai visto giovani interessati e motivati quanto quelli dell’Università di Sassari». L’affermazione è di un guru della...

25 luglio 2012
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SASSARI. «Ho lavorato con gli studenti di mezzo mondo ma non ho mai visto giovani interessati e motivati quanto quelli dell’Università di Sassari». L’affermazione è di un guru della microneurochirurgia, Antonio Bernardo, della Cornell Universty di New York che con la Facoltà di medicina e chirurgia di Sassari diretta dal professor Giuseppe Madeddu ha stretto un legame professionale fortissimo. Dopo un primo approccio datato esattamente un anno fa, grazie all’impegno della attivissima docente di Anatomia umana Grazia Fenu, Bernardo è diventato il mentore di decine e decine di studenti: 150 quelli che fino a oggi si sono alternati in gruppi di 4 a NY. La scorsa estate il professore italo-americano era arrivato da Manhattan preceduto da una testa, che ancora oggi continua ad essere studiata nelle aule di anatomia e che lo sarà ancora per molto, molto tempo. Pochi giorni fa è ritornato portandone al seguito altre 5: una ha già iniziato ad essere «scoperta» dagli studenti della facoltà turritana, le altre sono destinate a un congresso internazionale che si terrà a Olbia e spazierà nei campi anatomico-radiologico-chirurgico neurologico. Poi che fine faranno? Per anni saranno oggetto di studio fino a quando per esaurimento, finiranno in un inceneritore.

Ad aderire con entusiasmo alla parte tecnica del progetto anche questa volta sono stati l’ottica Delogu che ha messo a disposizione proiettori sofisticatissimi, la Gima che ha fornito gli strumenti operatori e la Index, il corriere specializzato nel trasporto di materiale che subisce severi controlli in tutte le dogane.

Dopo il primo evento in sala sezione trasmesso in aula in 3D e la simulazione di decine di interventi, gli specializzandi si sono alternati durante questo anno in stage di ventun giorni di full immersion nel reparto di neurochirurgia del Weill Cornell nel cuore di Manhattan dove hanno eseguito numerosi interventi su teste di cadaveri riportando a Sassari e condividendo con i colleghi quanto hanno imparato. «Un’esperienza – spiega la dottoressa Fenu – professionale e umana importantissima». Non solo per i futuri chirurghi, si potrebbe aggiungere, ma anche per i pazienti perchè la prima massima del professor Bernardo è «in chirurgia non esiste la complicanza se si conosce bene l’anatomia». E tenedo bene a mente questo concetto gli studenti trascorrono anche dieci ore al giorno al tavolo operatorio e quando tornano in Sardegna più di uno «confessa» di essersi innamorato della neurochirurgia.

Perchè il progetto si realizzasse è servita la capacità organizzativa della dottoressa Fenu e la fiducia che le è stata accordata dal preside Giuseppe Madeddu e dalla direzione della Azienda ospedaliera universitaria. «Il progetto è costato 120mila euro – spiega Madeddu – è stato necessario convogliare tutte le risorse che la presidenza aveva a disposizione. Ma è stato un investimento nella professionalità che non ha prezzo – gli studenti hanno imparato le tecniche necessarie per evitare incidenti, lesioni irreparabili su qualunque parte della testa. Il primo risultato è che la facoltà di Medicina ha conquistato molto terreno nono solo a livello nazionale. E su questo tracciato spero vada avanti per preparare una classe di chirurghi di serie A».

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