Ma a luglio e agosto è già tutto sold out
Servono regole e una strategia per far lavorare le strutture dell’isola per almeno sei mesi all’anno
SASSARI. Nessuno vuole dirlo a voce troppo alta, ma sono tanti i segnali che fanno pensare a una stagione da record. L’assessore al Turismo Francesco Morandi rimane cauto: «Abbiamo molti segnali positivi – afferma –, ma i conti si fanno alla fine». Più deciso il presidente regionale di Federalberghi Paolo Manca: «I numeri sono ottimi – spiega –. A luglio e agosto andiamo verso il sold-out e anche gli altri mesi danno buoni segnali. Possiamo parlare di un più 15 per cento».
Soli alla meta. Il motivo del successo forse va al di là del lavoro di questi anni. Tutte le mete rivali sono diventate insicure. Nord Africa e Medio Oriente non hanno più appeal. «Ma questa deve essere vista come una opportunità»continua Manca.
Serve ordine. Per il cambio di passo serve però una nuova legge. Oggi quella del 1984 ha una distinzione che quasi nessuno rispetta. In teoria possono essere definiti b&b solo le strutture che hanno tre camere e il proprietario vive nella struttura. Possono essere definiti affittacamere le strutture che hanno fino a 6 camere. Da 7 in poi si passa agli hotel. Ma questa divisione è tutta sulla carta, perché nei 2.200 b&b l’eccezione è di regola. Ed è difficile trovare qualcuno che rispetta le norme. E anche nelle altre strutture non tutti seguono la legge.
«Si deve eliminare questa ambiguità – spiega Morandi –. Anche perché i regolari soffrono le conseguenze della concorrenza sleale. Se non abbiamo certezze diventa difficile parlare di destagionalizzazione. Difficile anche far emergere il nero e l’abusivismo. Anche perché i controlli spettano ai Comuni. E in molti centri non ci sono forze sufficienti per organizzarli in modo sistematico e capillare».
Un indirizzo. Ma a tracciare la rotta è Paolo Manca. «Non possiamo limitarci in modo passivo a registrare le presenze – spiega –. Dobbiamo pensare a un modello di turismo. E muoverci di conseguenza. È evidente che luglio e agosto sono mesi da tutto esaurito. Dobbiamo lavorare per migliorare la performance nel resto dell’anno. Non possiamo pensare di costruire altri 10 hotel che lavoreranno solo per due mesi all’anno, non serve a nulla. Dobbiamo allungare la stagione a sei mesi. Dobbiamo raddoppiare le presenze. Dobbiamo osservare altri modelli come Malta, più piccola della Sardegna, ma con numeri migliori. Ecco perché serve un indirizzo».
La sfortuna del sold out. Gli anni di crisi hanno fatto crescere i tentativi di allargare la stagione. Ora la possibilità di fare il tutto esaurito nei mesi caldi potrebbe impigrire gli albergatori e limitare la loro volontà di mettersi in gioco. «Ma una legge è indispensabile – continua Manca –. Noi viviamo di stagionalità. E l’aeroporto di Olbia è il più stagionale di Italia. Ha la differenza più alta di passeggeri tra agosto, oltre 500mila, e gennaio, solo 18mila. Il rapporto è di 18 a 1. Il nostro sistema deve funzionare tutto l’anno. Ecco perché serve una legge che professionalizzi tutti quelli che offrono posti letto. Noi chiediamo che tutti abbiano la partita Iva. Anche chi affitta un appartamento. Ci spiace che la commissione ci abbia sentito per una sola ora. A noi non basta. Chiediamo che venga varata subito una legge che metta ordine e dia anche nuovi criteri per assegnare le stelle agli hotel. Chiediamo che vengano utilizzati i parametri europei. Anche per dare uniformità alla qualità delle strutture». (l.roj)