L’Anm al governo: «Servono riforme serie e più personale per ridurre i tempi»
Non più leggi di corto respiro, ma riforme sistematiche per ridurre i tempi di celebrazione dei processi, consentendo di mantenere alta la qualità, reclutamento di massiccio di personale...
Non più leggi di corto respiro, ma riforme sistematiche per ridurre i tempi di celebrazione dei processi, consentendo di mantenere alta la qualità, reclutamento di massiccio di personale amministrativo, accelerazione delle procedure per coprire la grave carenza d’organico della magistratura, interventi per affrontare l’emergenza dei migranti, adeguate risorse per l’edilizia giudiziaria, l’informatica e la sicurezza negli uffici giudiziari. In sostanza misure per migliorare ed elevare il servizio ai cittadini. Sono queste le richieste rivolte al governo da parte della giunta sarda dell’Anm – Associazione nazionale magistrati - che ha partecipato alle cerimonie dei distretti e non a quella davanti al primo presidente della Corte di Cassazione. Ribadite le ragioni che hanno portato il sindacato delle toghe a disertare l’appuntamento nazionale - il decreto sul pensionamento dei magistrati, l’aumento da tre a quattro anni dei tempi per la richiesta del trasferimento di sede, gli impegni assunti e disattesi dal governo - definita «una scelta sofferta e simbolica, che non deve essere letta come uno sgarbo istituzionale» il rappresentante della giunta isolana Alessandro Castello ha chiesto con forza che venga nominato il nuovo Procuratore di Cagliari e capo della Dda: «Il posto è vacante da oltre un anno». Il rappresentante laico del Csm Renato Balduzzi (foto), che era ieri nell’aula magna del palazzo di giustizia di Cagliari, ha risposto che l’attesissima e controversa nomina dovrebbe arrivare a febbraio. Con ogni probabilità al Plenum fissato per il 15.