L’Inps: cig, nessun ritardo: pratiche chiuse in 48 ore
L’istituto replica alle accuse sulla procedura: è uguale per tutte le Regioni. La Zedda in videoconferenza con il ministro Catalfo. Interrogazione di Pittalis, Fi
SASSARI. Si lavora in tempi rapidi sulle domande che arrivano: questa la risposta da parte dell’Inps sulla questione dei ritardi nelle pratiche della cassa integrazione in deroga. L’istituto, chiamato in causa per le procedure considerate farraginose da Marco Fenza, coordinatore regionale della consulta dei consulenti del lavoro. Secondo il quale, i ritardi nella erogazione non sarebbe imputabile alla Regione ma all’imbuto informatico che rallenta il sistema e vanifica gli sforzi. L’Inps si limita a replicare che in Sardegna «non ha apprezzabili pratiche in arretrato e che quelle che arrivano vengono esaminate ed espletate in 24-48 ore. Di sicuro c’è stata una accelerata: alla data di ieri risultavano inviate 2033 domande a fronte delle 1287 del giorno prima, 1020 quelle ammesse rispetto a 919 e 162 invece di 126 quelle per cui l'Inps ha disposto i pagamenti. Nessuna lentezza, dunque, dice l’istituto: «In questo delicato momento è stata costituita un'apposita task force regionale, quotidianamente impegnata nella gestione dei flussi telematici contenenti gli elenchi delle domande di cig in deroga presentate dalle aziende e decretate dalla Regione. Ora l'Istituto è impegnato nella lavorazione dei decreti disponibili dal 5 maggio, non avendo altro arretrato».
Quanto all'erogazione della prestazione, «è subordinata alla ricezione del modello SR41, inviato dalle aziende richiedenti, che contiene le indicazioni per la liquidazione ai lavoratori e l'accredito della corrispondente contribuzione figurativa». L’Istituto non interviene su presunte differenze nelle procedura di invio da parte delle Regioni che sarebbero all’origine dei tempi differenti nell’esame e nella liquidazione delle pratiche. Su questo punto interviene invece la sottosegretaria al Mise Alessandra Todde, esponente del Movimento 5 stelle, che da giorni punta il dito contro la Regione, assessorato al Lavoro, per i ritardi nell’invio delle domande. «La procedura per la CIG in deroga è identica in tutta Italia e non è differenziata per Regione», dice l’esponente del governo Conte, che poi aggiunge: «I dati Inps sono certificati e chiunque parli di rappresentazioni non fedeli porti numeri e documenti altrettanto certificati e si confronti con i fatti». Un invito per nulla implicito rivolto all’assessora regionale al Lavoro Alessandra Zedda, che ha deciso di rinviare la conferenza stampa chiarificatrice sull’argomento annunciata per la giornata di ieri. L’appuntamento è stato rinviato a oggi o forse a domani perché questa mattina la Zedda parteciperà insieme agli altri assessori regionali al Lavoro, alla videoconferenza convocata dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo: all’ordine del giorno, manco a dirlo, la cassa integrazione in deroga e i ritardi nei pagamenti. Ma si parlerà anche dei fondi a disposizione: le risorse sono sufficienti per soddisfare le richieste oppure si sta ragionando su un tesoretto che è già finito? A sollecitare chiarezza con una interrogazione alla Camera è il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis: «Sulla Cig è ora di vederci chiaro su questo scarica barile fra Stato e Regioni, tutto a danno di imprese e lavoratori. Il ministro del Lavoro ci dovrà chiarire per quali motivi il sito Inps sotto-rappresenta in modo sistematico i trattamenti Cig in deroga erogati dalle Regioni, usando poi queste proiezioni sballate per addossare ad esse la responsabilità dei suoi ritardi, o magari per non ammettere che le risorse economiche in realtà sono finite. È successo alla Sardegna, è successo alla Lombardia – conclude Pittalis – e ho ragione di ritenere che anche altre Regioni possano essere vittima di queste fake news di Stato». (si. sa.)