SASSARI. Volontari del 118 stremati, bardati con tute protettive, costretti a code estenuanti davanti agli ospedali (in alcuni casi anche di 12 ore) in attesa che i pazienti dentro le ambulanze possano accedere ai pronto soccorso dell’isola.
Che la situazione sia disastrosa ormai è sotto gli occhi di tutti, le immagini scorrono sui social «e come se non bastasse – spiega Pier Paolo Campus, vicepresidente regionale della federazione Misericordie – si sta verificando un altro problema. I volontari, come si sa, hanno un’occupazione e ora succede che i datori di lavoro siano preoccupati perché i loro dipendenti, reduci da ore passate in ambulanza spesso a trasportare malati di Covid, poi entrano in azienda. E hanno paura che portino dentro anche il virus».
La verità però è un’altra, perché i volontari utilizzano dispositivi di altissima sicurezza, l’esperienza di marzo è servita se non altro a questo: a capire come muoversi e come proteggersi. Ma a quanto pare non basta a tranquillizzare i titolari e allora accade anche che diversi volontari decidano purtroppo di abbandonare.
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