Trent’anni di Crs4 proiettano l’isola nel futuro
di Mario Frongia
Cao: «Il centro di ricerca deve pensare in grande: arrivano somme ingenti e servono progetti»
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CAGLIARI. Dai dieci miliardi di lire investiti dalla Regione nel 1990 ai circa sette milioni di euro messi in gioco annualmente nell’ultimo decennio. Il Crs4 compie trent’anni. Tre decenni portati bene. Con lo sguardo al futuro, tra innovazione tecnologica e i temi chiave del terzo millennio. Tra questi, aerospazio e computer quantistici.
Il Centro di ricerca, sviluppo, studi superiori in Sardegna, lunedì spegne trenta candeline e lo fa creando idee vincenti, utili per competere su scala mondiale e dare occupazione qualificata anche ai migliori giovani sardi.
«Dobbiamo ragionare in grande – dice Giacomo Cao – Penso al Recovery fund: arriveranno somme ingenti, serviranno progetti almeno decennali»: l’amministratore unico del Centro ha ricordato i suoi predecessori («Il primo presidente è stato il premio Nobel Carlo Rubbia: occupare la sua poltrona è per me motivo di orgoglio e responsabilità«).
E ancora, le tappe, scolpite nella storia delle tecnologie all’avanguardia, del Crs4: «Nel ‘93 il sito crs4.it è stato il primo in Italia. A seguire, il Centro ha contribuito alla nascita del primo giornale online in Europa e del primo internet service provider italiano. Anche la prima radio in live streaming e – rimarca il professor Cao – il primo motore di ricerca in Italia sono maturati nei nostri laboratori».
Dal passato al presente. Testa, cuore e gambe per la culla della ricerca made in Sardinia. Balzi di scienza, ricerca e concretezza. Con obiettivi da cogliere al volo. «Energia, Ict, ambiente, bioscienze, informatica visuale e ad alta intensità di dati, infrastrutture computazionali sono i settori trainanti della ricerca odierna. E noi ci siamo».
Cao, presidente anche del Distretto aerospaziale, ha scandito le prime mosse del mandato: «È nato il settore Tecnologie digitali per l'aerospazio, basilare per esplorare Luna e Marte. E siamo in corsa nelle applicazioni tecnologiche legate a beni culturali, mobilità, agrifood e sicurezza del territorio».
Un Crs4 motore pulsante dell’ecosistema regionale dell’innovazione. Con visione prospettica su uno scenario allettante: i computer quantistici, macchine mostruose in grado di affrontare problematiche molto complesse e di ottenere i risultati in tempi minimi rispetto a quelli attuali. «Il settore ha visto muoversi giganti quali Ibm e Google. Abbiamo competenze adeguate e possiamo inserirci».
Il Crs4, con Sardegna Ricerche e i centri di Porto Conte e l’International marine center di Oristano, gioca e pensa in grande. Una partita che Giacomo Cao ritiene decisiva: «I nostri sforzi sono sinergici con la Regione e con gli altri attori locali. Le Università? Faccio gli auguri al neorettore di Sassari, Gavino Mariotti, e sono certo della piena collaborazione del futuro rettore che verrà eletto il 15 dicembre dall’ateneo di Cagliari».
Per Giuseppe Fasolino, assessore regionale della programmazione, «la Sardegna ha una grande sfida su innovazione e sviluppo tecnologico. Il Crs4 può affrontarla nel migliore dei modi». Al brindisi per il Centro in cui si studia anche economia digitale, diagnostica medica personalizzata e start up innovative, si è unita Maria Assunta Serra, commissaria straordinaria di Sardegna Ricerche. Che guarda avanti: «Dobbiamo riflettere sul dove posizionarci. Ragioniamo su diverse prospettive che sottoporremo presto alla giunta regionale».
Il Centro di ricerca, sviluppo, studi superiori in Sardegna, lunedì spegne trenta candeline e lo fa creando idee vincenti, utili per competere su scala mondiale e dare occupazione qualificata anche ai migliori giovani sardi.
«Dobbiamo ragionare in grande – dice Giacomo Cao – Penso al Recovery fund: arriveranno somme ingenti, serviranno progetti almeno decennali»: l’amministratore unico del Centro ha ricordato i suoi predecessori («Il primo presidente è stato il premio Nobel Carlo Rubbia: occupare la sua poltrona è per me motivo di orgoglio e responsabilità«).
E ancora, le tappe, scolpite nella storia delle tecnologie all’avanguardia, del Crs4: «Nel ‘93 il sito crs4.it è stato il primo in Italia. A seguire, il Centro ha contribuito alla nascita del primo giornale online in Europa e del primo internet service provider italiano. Anche la prima radio in live streaming e – rimarca il professor Cao – il primo motore di ricerca in Italia sono maturati nei nostri laboratori».
Dal passato al presente. Testa, cuore e gambe per la culla della ricerca made in Sardinia. Balzi di scienza, ricerca e concretezza. Con obiettivi da cogliere al volo. «Energia, Ict, ambiente, bioscienze, informatica visuale e ad alta intensità di dati, infrastrutture computazionali sono i settori trainanti della ricerca odierna. E noi ci siamo».
Cao, presidente anche del Distretto aerospaziale, ha scandito le prime mosse del mandato: «È nato il settore Tecnologie digitali per l'aerospazio, basilare per esplorare Luna e Marte. E siamo in corsa nelle applicazioni tecnologiche legate a beni culturali, mobilità, agrifood e sicurezza del territorio».
Un Crs4 motore pulsante dell’ecosistema regionale dell’innovazione. Con visione prospettica su uno scenario allettante: i computer quantistici, macchine mostruose in grado di affrontare problematiche molto complesse e di ottenere i risultati in tempi minimi rispetto a quelli attuali. «Il settore ha visto muoversi giganti quali Ibm e Google. Abbiamo competenze adeguate e possiamo inserirci».
Il Crs4, con Sardegna Ricerche e i centri di Porto Conte e l’International marine center di Oristano, gioca e pensa in grande. Una partita che Giacomo Cao ritiene decisiva: «I nostri sforzi sono sinergici con la Regione e con gli altri attori locali. Le Università? Faccio gli auguri al neorettore di Sassari, Gavino Mariotti, e sono certo della piena collaborazione del futuro rettore che verrà eletto il 15 dicembre dall’ateneo di Cagliari».
Per Giuseppe Fasolino, assessore regionale della programmazione, «la Sardegna ha una grande sfida su innovazione e sviluppo tecnologico. Il Crs4 può affrontarla nel migliore dei modi». Al brindisi per il Centro in cui si studia anche economia digitale, diagnostica medica personalizzata e start up innovative, si è unita Maria Assunta Serra, commissaria straordinaria di Sardegna Ricerche. Che guarda avanti: «Dobbiamo riflettere sul dove posizionarci. Ragioniamo su diverse prospettive che sottoporremo presto alla giunta regionale».