La seconda vita del “Rafel” un pezzo di storia del lido
di Nicola Nieddu
Alghero, il ristorante è stato rilevato da un gruppo di giovani imprenditori Negli anni ’80 era un punto di riferimento per i vip. Diventerà un’oasi “green”
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ALGHERO . Con la ristrutturazione, iniziata da pochi giorni, inizia la seconda vita dello storico bar-ristorante “Rafel”, situato sul lido algherese. La storia del Rafel si era fermata alla fine della scorsa estate, quando la famiglia Stagnaro decise di vendere l'attività dopo oltre 40 anni.
I nuovi proprietari, tutti giovani algheresi, non avevano ancora deciso se tenere lo stesso nome o cambiarlo. Ora l'ufficialità, il locale si chiamerà sempre “Rafel” e la storia potrà proseguire. Ed è un racconto fatto di sudore, sacrifici, ma anche di tante soddisfazioni e aneddoti curiosi consumati in uno dei ristoranti più apprezzati della Riviera del Corallo. Una storia raccontata attraverso i piatti prelibati della sua cucina, ma anche attraverso i suoi ospiti illustri di fama internazionale, come Nilde Iotti che, in visita istituzionale a Sassari, aveva deciso di cenare ad Alghero (ovviamente da Rafel) e in quella stessa sera degli anni ’80 incontrò casualmente l'etoile Carla Fracci. Nell’album dei ricordi c’è anche Marcello Mastroianni, che per cena volle due semplici uova fritte o, ancora, Walter Chiari, altro grande attore italiano, che amava tanto la Sardegna. Insomma tante storie son racchiuse tra quelle mura tirate su negli anni ’50 come “Bar Furesi”, poi “Donna Rosa” negli anni ’60 e che, infine, negli anni ’70 divennero “Rafel”.
Come detto, dallo scorso anno Antonello, Vincenzo, Eliana Stagnaro e Mamma Rina hanno ceduto l'attività ad un gruppo di giovani imprenditori algheresi. Giovani con grande coraggio che, in un periodo caratterizzato dalla crisi economica globale dovuta all'emergenza sanitaria, hanno voluto investire. «Siamo orgogliosi di ricevere il testimone di un marchio storico della ristorazione balenare di Alghero – dice l'amministratore Andrea Pinna – e la scelta di mantenere il nome è il simbolo del rispetto che abbiamo per il glorioso passato e la tradizione del luogo. A queste solide radici affianchiamo il nostro know-how ormai riconosciuto e apprezzato». La progettazione della nuova struttura è affidata all'ArTek Studio di Sergio Murgia, ingegnere algherese specializzato in lavori nei quali l'acqua è un concept fondamentale. Senza dimenticare l’ambiente: la storica costruzione in cemento lascerà spazio ad una nuova struttura, più compatibile con il contesto. Il muro perimetrale che nega la visuale del paesaggio sparirà e verrà restituita la vista del mare e della rada direttamente dalla strada. Infine, il sistema sabbioso verrà liberato dall'ostruzione del calcestruzzo: la nuova pedana sarà rialzata rispetto alla superficie dell'arenile e non poggerà più direttamente sulla spiaggia. La seconda vita del Rafel è quella di una struttura eco-friendly in cui il rispetto per l'ambiente è fondamentale, come dimostra il sostegno alla pratica edilizia da parte di tutti gli enti di vigilanza ambientale e paesaggistica.
I nuovi proprietari, tutti giovani algheresi, non avevano ancora deciso se tenere lo stesso nome o cambiarlo. Ora l'ufficialità, il locale si chiamerà sempre “Rafel” e la storia potrà proseguire. Ed è un racconto fatto di sudore, sacrifici, ma anche di tante soddisfazioni e aneddoti curiosi consumati in uno dei ristoranti più apprezzati della Riviera del Corallo. Una storia raccontata attraverso i piatti prelibati della sua cucina, ma anche attraverso i suoi ospiti illustri di fama internazionale, come Nilde Iotti che, in visita istituzionale a Sassari, aveva deciso di cenare ad Alghero (ovviamente da Rafel) e in quella stessa sera degli anni ’80 incontrò casualmente l'etoile Carla Fracci. Nell’album dei ricordi c’è anche Marcello Mastroianni, che per cena volle due semplici uova fritte o, ancora, Walter Chiari, altro grande attore italiano, che amava tanto la Sardegna. Insomma tante storie son racchiuse tra quelle mura tirate su negli anni ’50 come “Bar Furesi”, poi “Donna Rosa” negli anni ’60 e che, infine, negli anni ’70 divennero “Rafel”.
Come detto, dallo scorso anno Antonello, Vincenzo, Eliana Stagnaro e Mamma Rina hanno ceduto l'attività ad un gruppo di giovani imprenditori algheresi. Giovani con grande coraggio che, in un periodo caratterizzato dalla crisi economica globale dovuta all'emergenza sanitaria, hanno voluto investire. «Siamo orgogliosi di ricevere il testimone di un marchio storico della ristorazione balenare di Alghero – dice l'amministratore Andrea Pinna – e la scelta di mantenere il nome è il simbolo del rispetto che abbiamo per il glorioso passato e la tradizione del luogo. A queste solide radici affianchiamo il nostro know-how ormai riconosciuto e apprezzato». La progettazione della nuova struttura è affidata all'ArTek Studio di Sergio Murgia, ingegnere algherese specializzato in lavori nei quali l'acqua è un concept fondamentale. Senza dimenticare l’ambiente: la storica costruzione in cemento lascerà spazio ad una nuova struttura, più compatibile con il contesto. Il muro perimetrale che nega la visuale del paesaggio sparirà e verrà restituita la vista del mare e della rada direttamente dalla strada. Infine, il sistema sabbioso verrà liberato dall'ostruzione del calcestruzzo: la nuova pedana sarà rialzata rispetto alla superficie dell'arenile e non poggerà più direttamente sulla spiaggia. La seconda vita del Rafel è quella di una struttura eco-friendly in cui il rispetto per l'ambiente è fondamentale, come dimostra il sostegno alla pratica edilizia da parte di tutti gli enti di vigilanza ambientale e paesaggistica.