La Nuova Sardegna

I disastri diventano una fiction per imparare a fronteggiarli

di Mauro Lissia
I disastri diventano una fiction per imparare a fronteggiarli

Dal 29 novembre al 3 dicembre le esercitazioni di protezione civile in tutte le provincie dell’isola Tecnologie d’avanguardia offerte dall’Esercito e dal Crs4 per superare le lacune dei soccorsi

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TEULADA. Droni, maglie sensorizzate, sistemi portatili che sostituiscono i ripetitori dei cellulari: la tecnologia deve entrare con tutte le sue potenzialità nell’attività di soccorso in casi di calamità naturali e disastri industriali. L’obbiettivo è intervenire presto e bene sui luoghi colpiti, far lavorare insieme le forze impegnate nelle operazioni di salvataggio sfruttando al massimo gli strumenti a disposizione, compresi quelli costruiti per l’attività militare. E’ l’idea messa in campo da Francesco Olla, generale comandante dell’Esercito in Sardegna, che in piena sintonia con le quattro prefetture sarde, i corpi militari e civili, la Regione e i comuni si appresta a rilanciare nella settimana che va dal 29 novembre al 3 dicembre in tutte le province dell’isola. Bentu Estu 2021 è il nome confermato per un’esercitazione di protezione civile nata nel 2017 e arricchita quest’anno da un calendario di test d’intervento e di soccorso che grazie ai mezzi del Poligono di Teulada è destinata a raggiungere un livello inedito di simulazione della realtà. Sono 778 le persone impegnate nell’operazione, 231 i mezzi tra cui elicotteri e droni coinvolti in una fiction addestrativa rivolta ad affrontare con maggiore consapevolezza ed esperienza situazioni come quella vissuta la scorsa estate nell’Oristanese, quella di Bitti o le ormai frequenti alluvioni che hanno segnato la storia recente della Gallura, del Cagliaritano e del centro Sardegna: «Intervenire prima significa salvare vite umane - ha ripetuto il generale Olla, nel corso di una conferenza stampa alla caserma Pisano di Teulada a cui era presente il prefetto di Cagliari Gianfranco Tomao e in collegamento streaming i prefetti di Sassari (Paola Dessì), Nuoro (Luca Rotondi) e Oristano (Fabrizio Stelo) - ma per intervenire prima servono comunicazioni più efficienti, coordinamento e capacità di lavorare insieme». Quello che forse è mancato, almeno in parte, in alcune delle sciagure naturali cui i sardi hanno dovuto far fronte negli ultimi decenni, lasciando sul campo vittime umane e animali, attività agricole e quote importanti del paesaggio naturale. Bentu Estu, nelle intenzioni dell’Esercito e delle prefetture, dovrà servire a lavorare proprio sulle lacune emerse nel corso degli anni, legate spesso più ad ostacoli naturali che a inefficienza umana, «eventi spesso concatenati - come ha spiegato il prefetto Tomao - e non sempre prevedibili». Olla ha proposto un esempio: «Sui luoghi dei disastri s’interrompono quasi sempre le comunicazioni cellulari perché i ripetitori vengono danneggiati. Quest’anno potremo sperimentare l’uso di un prototipo di sistema 5g portatile offerto dal Crs4, che fornisce il segnale e serve a ripristinare le comunicazioni fra le forze in campo». Non solo: Olla ha annunciato che saranno testate le maglie sensorizzate, strumenti in grado di monitorare i parametri vitali degli operatori e di georeferenziarne la posizione, offrendo al coordinamento un controllo dettagliato, una mappatura costante del personale impegnato nei soccorsi. Saranno testati gli equipaggiamenti («dobbiamo sapere cosa va bene ed eventualmente che cosa non va bene» ha spiegato il generale) per poi provare ad adeguarli alle esigenze.

Il prefetto Tomao e i colleghi delle altre province hanno confermato la piena adesione a Bentu Estu 2021, i cui costi - è bene sottolinearlo - ricadranno nelle spese fisiologiche dell’addestramento di ogni corpo o ente impegnato («faremo alla romana» ha scherzato Olla) e non avrà alcun finanziamento extra rispetto ai normali budget. Strano a dirsi: spesso le attività più utili sono le meno remunerate e in genere costano meno delle altre.

Sono stati i quattro prefetti, d’intesa coi sindaci, a scegliere i siti in cui svolgere l’esercitazione, simulando incendi, alluvioni e relativi interventi di salvataggio: saranno lo stabilimento Versalis di Porto Torres nel Sassarese, quello dell’Ultragas a Oristano, i boschi dell’Ortobene a Nuoro e l’area di Capoterra a Cagliari, colpita da frequenti alluvioni. Il 3 dicembre una sintesi video delle esercitazioni, con esiti e conclusioni, sarà presentata alla stampa.

La collaborazione tra il Poligono di Teulada e le attività “duali” con la Regione nella sperimentazione e nella ricerca è prevista nei protocolli d’intesa sull’uso dell’area addestrativa di Teulada: «Sarebbe utile che Bentu Estu potesse ripetersi almeno una volta l’anno - ha auspicato il generale Olla - noi siamo disponibili».

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