La Nuova Sardegna

L’allarme di confartigianato 

Caro carburanti devastante: autotrasportatori in crisi nell'isola

Caro carburanti devastante: autotrasportatori in crisi nell'isola

Un ciclone spaventoso sta investendo l'autotrasporto in Sardegna andando a colpire le circa 1.500 imprese operanti nel settore

03 febbraio 2022
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SASSARI. È un ciclone spaventoso quello che sta investendo l'autotrasporto in Sardegna e nel resto dell'Italia e che nella sola isola sta andando a colpire, pesantemente, le circa 1.500 imprese artigiane, con un totale di oltre 4mila dipendenti, che movimentano l'80 per cento delle merci su tutto il territorio isolano.

L'aumento del prezzo del diesel alla pompa era un anno fa di 1,35 al litro, e oggi è pari a 1,65 euro (+ 22,3 per cento in appena 12 mesi). Pertanto, il costo del pieno per un mezzo pesante di oltre 11 tonnellate è stato stimato che sia cresciuto di 150 euro. Prendendo come riferimento la percorrenza media di un mezzo pesante all'anno di 100 mila chilometri che fa circa 3,3 chilometri al litro, il risultato produce un aumento insostenibile per un autotrasportatore, che in soli 12 mesi comporta un aggravio di costo di migliaia di euro per ogni automezzo.

«Come associazione imprenditoriale avevamo avvertito per tempo dei rischi che si sarebbero abbattuti sul mondo dell'autotrasporto con il rincaro dei carburanti, proponendo alcune misure emergenziali al ministro Giovannini ed alla viceministra Bellanova. Dobbiamo dire che non siamo stati ascoltati – commenta la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai –. Le aziende dell'autotrasporto si trovano ormai schiacciate sia dai rincari dell'energia all'ingrosso, sia da quelli dei carburanti al dettaglio: sulle attività produttive grava il peso della ripartenza dell'economia nella fase post-pandemica. Ricordiamoci che in particolare nella nostra regione, più dell'80 per cento delle merci viene veicolata su gomma e attraverso le navi. Se pensiamo come l'aumento del prezzo alla pompa del gasolio, solo pochi giorni fa sia andato oltre i 1600 euro per mille litri, ossia il 13 per cento più della settimana precedente, possiamo immaginare dove e come questo extracosto andrà a scaricarsi: prima sulle imprese del trasporto merci, poi sulle aziende di trasformazione e infine sui consumatori e, quindi, sull'economia. È ancora più urgente porre subito rimedio alla drammatica situazione che potrebbe far diventare conveniente per le imprese spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita – conclude la Presidente – con conseguenze devastanti per la ripresa economica in atto».

A tutela di migliaia di piccoli e medi autotrasportatori Confartigianato Trasporti chiede che il Governo «metta in campo provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese, restituendo parte di quel “tesoretto”, quantificato in 1 miliardo di euro, incassato dal Fisco a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti».

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