La scalinata Potëmkin progettata da un sardo
Uno dei simboli di Odessa disegnato dall’architetto di Orosei Francesco Boffo. Una targa certifica la paternità dell’opera resa famosa da un celebre film
SASSARI. Da Orosei a Odessa: questo il lungo viaggio percorso da Francesco Boffo due secoli fa. Un architetto nato nel 1790 a Orosei e che nella città ucraina ha trascorso tanti anni della sua vita, contribuendo alla progettazione del centro storico con palazzi e opere straordinarie fra cui la scalinata Potëmkin. Un nome, quello di Boffo, riemerso dalle nebbie della storia purtroppo grazie al conflitto che sta insanguinando l’Ucraina e non per i meriti indubbi che ha avuto questo geniale sardo. Odessa è infatti uno degli obbiettivi militari strategici nell’avanzata dei russi nel paese invaso. Conquistare la bella città portuale significa togliere agli ucraini, insieme all’identica operazione su Mariupol, lo sbocco al mare. Ma, c’è un ma. Odessa è una città ricca di fascino e di storia, che ha un grande valore “sentimentale” anche per i russi. Così l’idea strategica di Mosca è di conquistarla senza bombardare il centro, mantenendolo intatto.
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Boffo è stato artefice della trasformazione di Odessa in un vero e proprio museo all’aperto. Intanto è suo il progetto della lunga scalinata Potëmkin, resa famosa dal film “La corazzata Potëmkin” del regista russo Sergej Eizenstein, che rievoca la rivolta del popolo russo del 1905, e successivamente dalla citazione del secondo film della saga di “Fantozzi”. C’è una targa, posta nel 1936 dai sovietici dopo la ristrutturazione della gradinata avvenuta nel 1933 in cui si dà all’architetto sardo il giusto merito: “Costruito nel 1837-1841 da progetto arch. F. Boffo”.
Ma chi era Francesco Boffo? Di lui, per quanto riguarda la Sardegna, si sa solo che era nato a Orosei, dove presumibilmente trascorse almeno una parte dell’infanzia. Le prime notizie sicure sulla sua vita riguardano il suo apprendistato come architetto nel Canton Ticino e poi la successiva laurea all’università di Torino. Quindi finisce come architetto di una nobile famiglia polacca e da lì si trasferisce a Odessa, città fondata nel 1794. Proprio nella città sul Mar Nero inizia intorno al 1820 il suo lavoro per cui passerà alla storia, trasformando la città in un vero e proprio gioiello dell’architettura neoclassica. Fra i progetti si segnalano il palazzo Potocki, che ospita ora il museo d’arte di Odessa, e ancora i palazzi Scidlovskij e Voroncov e il bellissimo Prymorsky Boulevard. Infine la scalinata Potëmkin, l’opera più celebre consegnata alla storia. Francesco Boffo è morto a Odessa nel 1867, e sppellito nel cimitero cristiano della città andato distrutto nel 1930.