La giornata della Terra: in Sardegna si cerca la svolta green
Nell'isola consumo del territorio ancora basso ma il paradiso è minacciato. L'esempio negativo della Costa Smeralda. La proposta della scienziata: "Energia pulita dalle centrali nucleari"
SASSARI. Oggi si celebra la giornata della Terra. Una data sul calendario che però, come altre ricorrenze, e lì a ravvivare la nostra memoria, a ricordarci cose che dovremmo avere presenti tutti i giorni. In Sardegna la percentuale di consumo del territorio è bassa ma la nostra isola è un paradiso minacciato da piccole e grandi violenze. Aree inquinate anzi tutto, tra miniere, cave dismesse zone industriali abbandonate e non, siti militari.
In questo quadro è evidente anche per la nostra isola la necessità di fonti alternative che per produrre energia evitino o abbassino notevolmente il consumo di combustibili fossi. Da qui la proposta di Micaela Morelli, scienziata, neurobiologa e farmacologa, già prorettrice all'Università di Cagliari, di rompere un tabù, quello del nucleare. "Serve una svolta green senza pregiudizi _ dice _, dalle centrali arriva energia pulita e ad emissioni zero".
Uno degli esempi negativi di uso alterato del consumo arriva da uno dei paradisi della Sardegna, la Costa Smeralda. Ville di lusso in un'ambiente in classe G. Sì, perché la sostenibilità nel luogo della ricchezza smodata è ferma agli anni Sessanta. Case energivore, mancanza di impianti fotovoltaici, muri che disperdono come quelli delle case popolari, niente auto elettriche. Ai proprietari delle ville da sogno, evidentemente, non interessa investire sull'impatto zero.
I servizi di Roberto Petretto, Silvia Sanna e Luigi Soriga sul giornale in edicola e nella versione digitale