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Turismo

Airbnb ha fiutato il cambiamento in arrivo: meno mordi e fuggi, più “vacanze” di lavoro

Airbnb ha fiutato il cambiamento in arrivo: meno mordi e fuggi, più “vacanze” di lavoro

Il colosso del settore cerca di intercettare le nuove abitudini dei nomadi digitali

22 ottobre 2023
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Sassari Airbnb ha deciso di cambiare pelle: non più soltanto affitti brevi ad appannaggio del mercato del turismo “mordi e fuggi”, ma dal prossimo anno via libera a quelli di durata annuale. La notizia è stata riportata dal Financial times, che ha intervistato il Ceo del colosso degli affitti, Brian Chesky. A partire dal 2024 l’azienda leader del settore ha deciso di rivoluzionare il suo core business buttandosi nel mercato delle permanenze di lungo periodo, come risposta ai paletti sempre più fitti piantati dalle grandi città in varie parti del mondo. Che a loro volta cercando di arginare un fenomeno che sta ingolfando – ma in certi casi è l’opposto: svuotando e snaturando – i centri storici a beneficio di seconde case. L’azienda, infatti, è da anni bersagliata da leggi molto più stringenti.

L’ultima novità in ordine di tempo è quella di New York, che ha imposto una stretta agli affitti brevi severissima. Il risultato? Tre quarti degli annunci si sono volatilizzati. Ma la stretta è arrivata anche in molto città europee. Anche l’Italia si appresta a varare una riforma – a dire il vero molto timida rispetto a quello che accade nel resto del mondo – per frenare l’avanzata delle “case albergo”. Di fronte a questo scenario, in casa Airbnb si sono ingegnati per trovare una via d’uscita. Il Ceo Chesky è convinto che il futuro globale sarà all’insegna dei viaggi lunghi. La pandemia, d’altronde, ha cambiato il modo di vivere delle persone e anche il mercato. Gli affitti, quindi, potranno durare anche un anno. I primi cambiamenti sulla piattaforma online sono già stati implementati. Ora è infatti possibile cercare affitti brevi oltre un mese. Resta da capire come queste novità andranno a coniugarsi con la legislazione italiana, che fiscalmente considera “brevi” soltanto gli affitti sotto ai trenta giorni. In ogni caso, la rivoluzione è partita col piede giusto. Il mercato, infatti, sembra aver accolto bene le novità. La mappa delle varie regioni italiane è costellata di offerte più o meno convenienti. Attualmente soltanto il 18% degli affitti stipulati tramite Airbnb dura più di 30 giorni, mentre quelli oltre i tre mesi sono molto rari. Ma il Ceo Chesky è convinto che questo trend cambierà e che le persone vorranno muoversi di più in futuro e non soltanto per piacere. Sì, perché in casa Airbnb sono convinti che il futuro del mondo, dove già oggi la tecnologia pervade ogni aspetto della vita quotidiana, sarà rappresentata dal lavoro agile. (s.sant.)

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