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Francesco Asquer, Consorzio Uno: «Tanti sbocchi per chi studia da noi»

Francesco Asquer, Consorzio Uno: «Tanti sbocchi per chi studia da noi»

Il direttore generale: «Chi esce da qui ha molte opportunità nel mondo del lavoro. Tanti ragazzi oggi hanno ruoli di vertice in importanti aziende»

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Piccola è bella. Potrebbe essere lo slogan dell’università oristanese. La storia dell’ateneo, iniziata nell’anno accademico 1996-97, inizialmente pareva un’utopia. L’aver puntato su lauree legate alle potenzialità del territorio e ai settori produttivi più importanti non solo dell’Oristanese, ma dell’intera isola, e l’aver scelto corsi che costituiscono un unicum nel panorama sardo, è stata la mossa vincente.

«È da sempre il nostro punto di forza, assieme a quello di essere una piccola realtà che consente agli studenti di avere un rapporto molto stretto con l’istituzione universitaria in genere», spiega Francesco Asquer, direttore generale del Consorzio Uno, l’organismo che gestisce l’ateneo oristanese. Gli esordi furono con quelli che all’epoca si chiamavano diplomi universitari. I primi furono in Economia e gestione dei servizi turistici e in Economia e amministrazione delle imprese – quest’ultimo non è più attivo – che facevano capo alla Facoltà di Economia dell’Università di Cagliari. Poi il ventaglio si è ampliato coinvolgendo sin dal 1999 anche la Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari. I diplomi di laurea non esistono più da svariati anni nell’ordinamento universitario italiano, dal momento che sono diventati corsi di laurea a tutti gli effetti, prendendo la forma che oggi i circa seicento studenti iscritti a Oristano conoscono. Quello più gettonato è il corso in Economia e gestione dei servizi turistici la cui attrattività non è stata affatto scalfita dal passare degli anni, anche se la crisi demografica generale che ha portato a una drastica riduzione della popolazione giovanile in Italia fa sentire i suoi effetti anche su Oristano.

«Di fronte a questa situazione che coinvolge tutte le università a livello nazionale – prosegue il direttore generale Francesco Asquer – cerchiamo di individuare i percorsi migliori per rendere quanto più appetibili i nostri corsi e continuare ad avere la stessa quantità di studenti che ci ha permesso di diventare una realtà importante a livello regionale. I numeri che abbiamo raggiunto, con gli attuali seicento iscritti, sono più che soddisfacenti se pensiamo al momento in cui eravamo partiti. Le specificità e l’unicità dei nostri corsi di laurea continuano ad attirare l’attenzione di tanti ragazzi ogni anno». Sono proprio queste le due paroline magiche che fanno rivolgere lo sguardo dei giovani verso Oristano al momento della scelta del proprio percorso di studi.

«Abbiamo corsi che sono strettamente legati alle tradizioni produttive della Sardegna come la viticultura e l’enologia o comunque ad ambiti che, ormai da decenni, si vanno affermando in tutta l’isola come il turismo. L’Oristanese poi è una realtà che da tempo ha conosciuto uno sviluppo del settore agricolo, alimentare e zootecnico e i nostri curriculum di studi offrono proprio la possibilità di specializzarsi in tali materie». La lungimiranza, poi, aiuta e la scuola di specializzazione post laurea in Beni archeologici sembra tagliata apposta per un territorio che, ultimamente, sta conoscendo un boom in quell’ambito grazie alle recenti scoperte che riguardano in particolare il Sinis. Non sono però solo questi aspetti e la dimensione raccolta a rendere accattivante un’esperienza universitaria a Oristano.

«Le possibilità occupazionali sono tante e i nostri studenti trovano spesso lavoro sin dai mesi successivi alla laurea – spiega Francesco Asquer –. Tanti dei ragazzi usciti dai nostri corsi ricoprono oggi incarichi di prestigio in importanti catene alberghiere o in altri settori del turismo. Se l’enologia e la viticultura in Sardegna hanno avuto uno sviluppo notevole è perché molti giovani sono venuti a studiare da noi. Quelli che hanno scelto l’ambito legato alle produzioni alimentari ricoprono ruoli apicali in aziende di dimensione internazionale. L’unico rammarico è che tante capacità siano spesso costrette a trovare una dimensione lavorativa importante al di fuori del nostro territorio, ma anche chi resta ha le sue soddisfazioni».

Per soddisfare ogni altra curiosità sui servizi offerti agli studenti, tra cui la possibilità di trovare alloggio, la mensa, l’Erasmus e Globus, i tirocini formativi in azienda e le attività di laboratorio, tutto è raccontato sul sito internet all’indirizzo www.consorziouno.it. (e.carta)

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