La Nuova Sardegna

Una città e le sue storie
Una città e le sue storie – Sassari

Monsignor Giovanni Masia, il parroco della “chiesa dei due presidenti”

Sassari la chiesa di San Giuseppe
Sassari la chiesa di San Giuseppe

Rimase alla guida di San Giuseppe per 57 anni, dal 1936 al 1993

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Sassari Un documentario della Rai firmato dal giornalista Gianni Garrucciu lo celebrò come “Il parroco dei due presidenti”. Un titolo che riassumeva non solo la personalità di monsignor Giovanni Masia, parroco di San Giuseppe, ma anche l’importanza di quella chiesa situata in un punto strategico di Sassari: nello spazio di poche centinaia di metri quadrati sono nati e sono vissuti i due sassaresi che sono stati anche presidenti della Repubblica, Antonio Segni e Francesco Cossiga, e poco più su, in viale Dante, c’è la casa natale di Enrico Berlinguer.

L’importanza, come è facile capire, riguarda, in quel determinato periodo storico, i caratteri della classe dirigente espressa da Sassari in questi ultimi ottant'anni e dal ruolo della Chiesa (e in particolare della chiesa di San Giuseppe) nella formazione di questa élite. Perché a quei tre nomi storici vanno aggiunti anche, nonostante una provenienza non sassarese, quelli di Antonio Pigliaru, Luigi Manconi e Nino Giagu De Martini. E monsignor Masia per 57 anni fu il capo spirituale di quella parrocchia, dal 1936 fino al giorno della sua morte, avvenuta nel novembre del 1993 all’età di 96 anni.

Nato a Florinas, vice parroco a Bonorva A metterlo a capo di San Giuseppe fu monsignor Arcangelo Mazzotti: «Un giorno dell’anno 1936 monsignor Mazzotti lo chiamò e gli disse: “Hai mai pensato a diventare parroco? Preparati a prender possesso della parrocchia di San Giuseppe” – ricorda così quel giorno monsignor Pietro Meloni in una biografia –. L’8 dicembre, festa dell’Immacolata, si snodò dall’ospedale civile di piazza Fiume il corteo fino alla chiesa di San Giuseppe, dove il Vescovo presentò il nuovo parroco dicendo: “È il sacerdote che fa per voi”». Una presenza severa e ininterrotta, un uomo, coerente e maestro, che però sapeva anche addolcirsi in qualche sorriso se le circostanze lo permettevano.

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