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Viaggio alla scoperta del Consorzio del Pecorino romano

Viaggio alla scoperta del Consorzio del Pecorino romano

Incontri con gli studenti per La Nuova@Scuola

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Sassari Tre incontri per raccontare agli studenti la storia, la tradizione, le finalità di un ente che tutela uno dei formaggi italiani più conosciuti e commercializzati al mondo. Non una semplice lezione ma un dialogo tra generazioni: da una parte i ragazzi, che si preparano ad affrontare l’università o ad entrare nel mondo del lavoro; dall’altra i rappresentanti del mondo degli adulti che li accoglierà e che nel frattempo si racconta. Il Consorzio per la tutela del formaggio pecorino romano ha aperto, nei giorni scorsi, il ciclo degli incontri tra i trenta partner del progetto La Nuova@Scuola, arrivato quest’anno alla settima edizione, e i 64 istituti superiori che aderiscono al progetto. Ad aprire la serie è stato il direttore del Consorzio presieduto da Gianni Maoddi. Riccardo Pastore martedì ha dialogato per tre ore con gli studenti dell’Istituto tecnico agrario “N. Pellegrini” di Sassari. Accolto nel museo storico dell’istituto dal dirigente scolastico Paolo Acone, Riccardo Pastore ha spiegato a una platea di ragazzi del triennio la storia millenaria del pecorino romano e quella del consorzio per la sua tutela, costituito nel 1979 e da anni custode del la tutela della Dop (Denominazione di origine protetta) da parte del ministero dell’Agricoltura.

Il pecorino romano è nella top 10 dei migliori prodotti agro alimentari del made in Italy. Formaggio pecorino romano di nome, perché nato nel Lazio nell’antichità, ma profondamente sardo nella produzione, fin dal 1800, quando la produzione venne spostata da Roma all’isola, ricca di pascoli e soprattutto di pecore. Attualmente nell’isola viene realizzato il 95 per cento del prodotto esportato in tutto il mondo e leader negli Usa.

Riccardo Pastore ha risposto alle domande dei ragazzi e delle ragazze, spiegando loro il significato del “disciplinare” che regola la produzione del formaggio e il concetto di “filiera” di un prodotto che dà lavoro a migliaia di persone e rappresenta il 46 per cento del comparto agricolo e zootecnico del Pil sardo. Venerdì c’è stato il bis nell’auditorium dell’Ipsar-Ipia di Alghero diretto da Vincenzo Scanu. Due gli appuntamenti, molto partecipati e che hanno suscitato un interessante confronto: uno al mattino con gli studenti e le studentesse nell’auditorium di via Luigi Nono, nel pomeriggio con una scolaresca molto speciale: gli studenti lavoratori che frequentano il corso serale dell’istituto Alberghiero di piazza Sulis. Relatore, per questi due incontri, introdotti e moderati dalla giornalista Daniela Scano, è stato Gianfranco Gaias, che cura la ricerca e lo sviluppo dello storico formaggio.

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