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Ma la Lega resta con Christian Solinas: «Da Fdi una fuga in avanti senza spiegazioni politiche»

di Andrea Massidda
Ma la Lega resta con Christian Solinas: «Da Fdi una fuga in avanti senza spiegazioni politiche»

Parla Andrea Crippa, vicesegretario del Carroccio

10 gennaio 2024
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Cagliari Se Paolo Truzzu scalda i muscoli per iniziare la corsa elettorale verso Villa Devoto come candidato del centrodestra – tanto che ha subito riunito in videoconferenza tutti gli alleati sardi che lo sostengono -, Lega e Psd’Az, che invece nella coalizione si battono per un Solinas bis, non soltanto hanno disertato l’incontro telematico, ma insistono nel ripetere come un mantra “continuità” e “squadra che vince non si cambia”. Lo ha fatto anche il deputato brianzolo Andrea Crippa, vicesegretario federale del Carroccio, lunedì a Cagliari ufficialmente per occuparsi di altre questioni. Sentito sull’argomento, Crippa non esclude uno strappo a livello nazionale, ma al termine della breve chiacchierata si dice anche convinto che i contrasti di questi giorni saranno ricomposti e che alla fine il centrodestra resterà unito, sia a Roma sia nell’isola.

Onorevole Crippa, può chiarire che cosa sta succedendo nella vostra coalizione nazionale a proposito della candidatura alla presidenza della Regione Sardegna?
«Sta succedendo che ci sono delle posizioni contrapposte. Noi, come Lega, siamo per la continuità in tutte le regioni in cui si vota e quindi abbiamo proposto che i governatori uscenti siano ricandidati. Ma da due settimane Fratelli d’Italia ha avanzato una candidatura alternativa (quella di Truzzu -ndr) senza nemmeno spiegare quali siano i motivi. E non ci sta bene. Anche perché, visto che in questa legislatura abbiamo amministrato tutti insieme e che Fdi ha un assessore in giunta e dei consiglieri regionali, non capiamo come mai, se ci sono state problematiche legate all’operato dell’esecutivo, non siano state sollevate negli scorsi anni. Insomma, da parte di Fdi non c’è una giustificazione politica alla bocciatura di Solinas».

Truzzu ha convocato tutti gli alleati e voi non avete partecipato.
«No, infatti. Paolo Truzzu a oggi è il sindaco di Cagliari e non capisco proprio che senso abbia la riunione. Poi ognuno è libero di organizzare ciò che vuole».

Per quanto riguarda le candidature nelle varie regioni, si parla di un tavolo nazionale che si terrà nelle prossime ore. Conferma?
«Non posso confermare perché francamente non lo so. Il tavolo nazionale lo coordinano i leader di partito, quindi io non sono al corrente se ci sarà un vertice tra Meloni, Salvini e Tajani domani (oggi, per chi legge - ndr) o in settimana».

La sensazione è che i nomi dei candidati del centrodestra dipendano da equilibri romani.
«Non è così. Il candidato presidente della Sardegna deve essere Solinas perché la sua giunta ha lavorato bene e ha vinto cinque anni fa. Noi non avremmo mai voluto portare la questione a Roma, ma ci sono state delle fughe in avanti e ora purtroppo il caso andrà affrontato lì».

Ci potrebbero essere compensazioni capaci di ricucire il possibile strappo? Ad esempio, un via libera al terzo mandato per Luca Zaia oppure un rimpasto negli incarichi di sottogoverno...
«Ma no, la politica non è mica un baratto. La Sardegna ha una sua dignità e non esistono compensazioni di alcun genere: bisogna ragionare per poter dare ai sardi il miglior presidente possibile».

In queste ore incontrerà Solinas?
«No, sono a Cagliari per altri riunioni con cittadini e associazioni di categoria».

Quindi?
«Quindi dei candidati se ne occuperà il tavolo nazionale. Ho troppa stima di Giorgia Meloni per pensare che si arrivi a uno strappo, ma se qualcuno punterà i piedi dovrà assumersi anche la responsabilità di quello che sta facendo».

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