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Elezioni regionali 2024
Verso le elezioni

Paolo Truzzu o Christian Solinas, la Lega per ora non decide: domani nuovo vertice

Paolo Truzzu o Christian Solinas, la Lega per ora non decide: domani nuovo vertice

Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani si verdanno a margine del Consiglio dei ministri

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Milano A una settimana dalla chiusura delle liste, ancora non si sblocca lo stallo nel centrodestra sulla Sardegna. Proveranno i leader domani, martedì 16, a dirimere le questione: nessuno lo vuole chiamare vertice, ma Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani si verdanno a margine del Consiglio dei ministri. E si vedrà lì come uscire dall'impasse.
Ma intanto nessuno si smuove dalle sue posizioni: Christian Solinas deposita anche un contrassegno di lista per "Solinas presidente", Fratelli d'Italia prosegue con Paolo Truzzu, Forza Italia difende la ricandidatura di Vito Bardi in Basilicata, e la Lega tace. Al Consiglio Federale Matteo Salvini fa sapere di aver parlato di fisco, di aver attaccato l'Agenzia delle Entrate, di aver criticato la Bce. Sulla Sardegna, invece, "nessuna novità" e nessuna dichiarazione.
Anche perchè, par di capire, da FdI non c'è alcuna concessione circa eventuali compensazioni per la rinuncia di Solinas. La posizione degli uomini di Meloni è che un riequilibrio nei rapporti di forza è inevitabile. Mandando anche un messaggio alla Lega: "Dopo le Europee, gli equilibri potrebbero essere ancora più favorevoli a FdI".
Ecco allora che dalla Lega si evita di parlare, nonostante la riunione del Consiglio Federale. All'uscita, nessuno si ferma coi cronisti, solo generiche dichiarazioni (il capogruppo in Senato Romeo) sul fatto che "una quadra si troverà". Salvini ha fatto più volte capire che l’unità della coalizione è la sua principale preoccupazione, e anzi oggi è tornato ad attaccare chi divide il centrodestra in Europa, ma le condizioni per annunciare il passo indietro di Solinas ancora non ci sono.

In ballo non c'è solo la Sardegna, ma appunto il risultato delle Europee (si va verso l'election day il 9 di giugno) e soprattutto il destino di un big del Carroccio come Luca Zaia: presente oggi di persona al Consiglio Federale, il 'Doge' che da quasi 15 anni governa il Veneto, vede ora davanti a sè la tagliola del limite dei mandati. Anche su questo fronte, da FdI non arriva alcun segno di disponibilità. Da Fi si ipotizza invece che qualche forma di compensazione per la Lega si potrebbe avere alle Amministrative. Perchè i candidati azzurri, Cirio in Piemonte e Bardi in Basilicata, per i forzisti sono ovviamente intoccabili.

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