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Centrodestra, oggi il vertice: Fdi e Lega alla resa dei conti

di Umberto Aime
Centrodestra, oggi il vertice: Fdi e Lega alla resa dei conti

Diviso fra falchi e colombe, il Carroccio è sempre in bilico sul caso Solinas. Il partito della Meloni pronto a trattare ma ribadisce: Truzzu è intoccabile

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Cagliari Il Consiglio federale della Lega, riunito a Milano, ha discusso di tutto – dalla Banca Europea fino all’Agenzia delle entrate – ma non del caso Sardegna e tanto meno della sfida intestina fra Paolo Truzzu e Christian Solinas. Da che parte stare, almeno stando a quanto è trapelato, Matteo Salvini non l’ha voluto ancora decidere. Come mai? Perché oggi, o al più tardi domani, a Roma dovrebbe avere l’ultimo e decisivo incontro con la premier Giorgia Meloni, Fdi, e il vicepremier Antonio Tajani. A Palazzo Chigi, in buona sostanza, finirà per essere decisa la spartizione definitiva fra i tre partiti delle regioni al voto: Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Umbria, oltre alla Sardegna.

Nulla di nuovo All’uscita dal Consiglio federale, la Lega ha fatto sapere che «di Regioni non abbiano neanche parlato». Al di là della risposta ufficiale, secondo alcune agenzie di stampa, invece ci sarebbe stato più di un incontro riservato per mettere a punto la strategia del Carroccio alla vigilia del vertice nazionale della coalizione. La Lega, stando sempre alle indiscrezioni, sarebbe divisa fra falchi e colombe. I primi vorrebbero andare al muro contro muro con Fdi, soprattutto sul caso Sardegna, ribadendo quindi la ricandidatura del sardista Solinas alle Regionali e dichiarandosi anche pronti a correre da soli insieme al Psd’Az, il partito del governatore uscente. Consapevoli invece che questa rottura potrebbe aprire addirittura un crisi di governo al buio, le colombe della Lega vorrebbero che con gli alleati si andasse a trattare ad oltranza almeno fino a giovedì. Perché, in Sardegna, sarebbe proprio questo l’ultimo giorno utile prima della presentazione delle liste nelle cancellerie dei Tribunali (domenica e lunedì prossimi) per rimettere assieme la coalizione e presentarsi compatti domenica 25 febbraio.

Compensazione Alcuni siti che si occupano di politica nazionale hanno ipotizzato questa ricostruzione. Dopo l’iniziale sfuriata, oggi a Palazzo Chigi, Salvini sarebbe disposto a non insistere su Solinas solo in un caso: quale? La contropartita richiesta dal Carroccio non sarebbe più la candidatura di un leghista alle elezioni regionali in Basilicata, visto che Forza Italia non ha intenzione di fare passi indietro sull’uscente Vito Bardi, bensì il terzo mandato per i sindaci nei Comuni oltre i 15mila abitanti e i governatori. È un tema molto delicato, perché, nonostante la proposta di legge presentata dalla Lega alla Camera, Giorgia Meloni sarebbe ancora abbastanza perplessa sul dare il via libera e molto simile sarebbe anche la posizione di Forza Italia. In altre parole, il mandato che Salvini avrebbe ricevuto dal Consiglio federale sarebbe proprio quello di ottenere un lasciapassare incondizionato alla proposta di legge sui governatori. Solo a quel punto, il segretario della Lega farebbe un passo indietro sulla Sardegna, assumendosi anche l’onore di comunicare l’esito del vertice anche al suo primo alleato in Sardegna, Christian Solinas: «Non sarai tu il candidato governatore del centrodestra». Perché di contro la segreteria di Forza Italia ha fatto sapere: «Non abbiamo nessuna intenzione di sconfessare il tavolo regionale della coalizione. A Cagliari è stato designato il nostro Paolo Truzzu, che tra l’altro da giorni è già in campagna elettorale per le Regionali di febbraio».

In attesa All’esito del vertice romano è appeso anche il futuro del Psd’Az. Nella direzione nazionale della settimana scorsa i sardisti hanno fatto sapere che decideranno il da farsi solo dopo «aver ricevuto comunicazioni ufficiali da parte degli alleati». Non a caso, la direzione dei Quattro Mori dovrebbe torneare a riunirsi domani a Cagliari e l’indomani potrebbe essere convocato il Consiglio nazionale.

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