Pnrr scuola: aggiudicati lavori solo per il 41 per cento dei fondi disponibili
Report di Legambiente sulla qualità degli edifici: Sardegna tra le peggiori
Sassari Uno dei settori in cui il Piano nazionale di ripresa e resilienza dovrebbe (o avrebbe dovuto) dare il migliore contributo è quello dell’edilizia scolastica. Il XXIII rapporto nazionale di Legambiente sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici ha tracciato, tra le altre cose, un quadro dello stato di avanzamento dei progetti da finanziare con il Pnrr sul totale delle 5 misure previste: asili nido, messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica, estensione del tempo pieno e mense, infrastrutture per lo sport e costruzione di nuove scuole. E non viene fuori una situazione confortante, soprattutto al sud. Il rapporto prende in considerazione tre passaggi dell’iter che porta alla realizzazione dell’intervento: quella della progettazione, quello della gara e quello dell’aggiudicazione. In Sardegna gran parte di questi interventi è ancora ferma alla fase progettuale: sono oltre la metà, ovvero il 51,6 per cento dei 357milioni di euro stanziati per finanziare il 363 interventi previsti. Situazione che ci accomuna soprattutto alle regioni del mezzogiorno. Peggio della Sardegna fanno solo la Campania (55,9 per cento fermo alla fase progettuale) e la Sicilia (53,9).
Sono arrivati alla fase della gara i progetti relativi ad appena il 7,4 per cento dei fondi disponibili: 26 milioni e 292mila euro. Alla fase dell’aggiudicazione, quella immediatamente precedente l’avvio dei lavori, solo gli interventi pari al 41 per cento del valore dei finanziamenti, poco meno di 146 milioni e 500mila euro.
La media italiana è appesantita dai pessimi risultati del Mezzogiorno. Su scala nazionale sono arrivati alla fase dell’aggiudicazione progetti per il 46 per cento degli importi disponibili. Alla fase della gara il 12,2 e sono fermi alla fase progettuale il 41,8 per cento. Quindi la Sardegna ha risultati peggiori rispetto alla media nazionale. In Trentino Alto Adige hanno già aggiudicato lavori per il 73,8 per cento degli importi disponibili ed è questa di gran lunga la prestazione migliore. Oltre il 50 per cento Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Piemonte, Toscana e Marche. Sotto il 50 per cento tutte le altre regioni.
«L’Italia dei divari - spiega Legambiente - sembra sempre proseguire in una statica coerenza: le scuole del Sud, delle Isole e del Centro hanno mediamente necessità di interventi urgenti per una scuola su due, a fronte delle scuole del Nord che ne necessitano solo nel 21,2% dei casi. Così come l’attivazione del tempo pieno, mediamente presente nel 33,2% delle classi del Centro-Nord e nella più modesta media del 20% nel Sud e nelle Isole».
Questi dati sono stati elaborati da Legambiente sulla base degli aggiornamenti forniti da Italiadomani Catalogo openadata.
In questo quadro complessivamente negativo ci sono però delle eccezioni che arrivano da un questionario inviato ai Comuni capoluogo di Provincia.
Dalle risposte fornite al questionario emerge che Oristano, insieme a Caserta, Gorizia, Isernia e Parma è tra le città italiane che hanno realizzato i maggiori interventi di adeguamento sismico degli edifici scolastici. Oristano e Sassari, con Belluno, Cesena, Cremona, Nuoro, Oristano, Pavia, Pisa, Rieti, Rimini e Taranto sono invece le città italiane che «hanno realizzato interventi di manutenzione straordinaria in tutte le scuole». Legambiente precisa anche che Oristano e Sassari «non esprimono l’esigenza di ulteriori interventi urgenti».
In tema di interventi per la realizzazione di impianti di energia rinnovabile nelle i capoluoghi sardi hanno risposto positivamente. Solo Cagliari non ha fornito dati sulla propria attività.
Infine il monitoraggio sulla presenza di amianto negli edifici scolastici. Oristano e Sassari hanno dichiarato di averlo effettuato, Nuoro e ancora una volta Cagliari non hanno fornito dati.