La Nuova Sardegna

Siccità

Inverno bollente, sos della Coldiretti: «Caldo e siccità rovinano i raccolti»

Inverno bollente, sos della Coldiretti: «Caldo e siccità rovinano i raccolti»

Vertice in Regione per l’emergenza idrica

29 gennaio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Le temperature record rilevate nei giorni della merla sconvolgono la natura dopo un 2023 che ha fatto registrare la caduta del 14 per cento di precipitazioni in meno ed una temperatura superiore di 1,14 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr che evidenzia come con i cambiamenti climatici vengano smentiti addirittura gli antichi proverbi sui giorni della merla.

«È infatti saltata la tradizione dei giorni della merla (29-30-31 di gennaio) che secondo la leggenda – ricorda Coldiretti – sono i più freddi di tutto l’anno e sembra prendano il nome da una merla bianca che si rifugiò dentro un camino proprio per sfuggire al gelo. Dopo tre giorni uscì dal comignolo, completamente nera. Da allora tutti i merli sono neri». Ma il caldo anomalo non si limita a smentire i vecchi adagi popolari. Le alte temperature scombussolano le regole della natura e favoriscono il risveglio anticipato delle piante, anche con fioriture fuori stagione (come per le mimose in anticipo di un mese rispetto alla data dell'8 marzo) con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile, successivo, forte abbassamento delle temperature con la conseguente perdita dei raccolti. «E con il caldo – avverte ancora l’associazione dei coltivatori – le popolazioni di insetti dannosi per le colture sopravvivono per attaccare successivamente i raccolti nella prossima primavera».

Nell’identikit dell’emergenza non può mancare il frutto dell’azione combinata di caldo e assenza di piogge: la siccità. «Un’anomalia che – sottolinea ancora la Coldiretti – preoccupa anche per la scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica e una situazione di stress idrico che cresce ma mano che si scende verso sud con apice nelle isole, che non è certo normale nel mese di gennaio. Negli invasi dell’isola, il primo gennaio, c’era 1/5 di acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un’emergenza che si sente anche in Sicilia dove i dati registrati nei primi 27 giorni del gennaio 2024 sono inferiori di ben 63 milioni di metri cubi (13 per cento in meno) rispetto all’anno precedente secondo le analisi Coldiretti sui dati dei Dipartimenti Idrografici Regionali. «Per la scarsità di pioggia – precisa la Coldiretti – c’è carenza di fieno nei pascoli e difficoltà allo sviluppo ortaggi ma sono state segnalate difficoltà per le arance o le insalate che non riescono a crescere adeguatamente proprio a causa della carenza di acqua».

Oggi, nell’isola, è in programma la “cabina di regia” sull’emergenza idrica che sta flagellando diverse zone, dalla Nurra alla Baronia e fino al Sulcis, listate in rosso nei bollettini diramati dai rispettivi distretti idrici. Probabile che, sempre oggi, vengano decise le prime restrizioni per la Nurra, dove il sistema idrico, lo scorso 31 dicembre, poteva contare su appena il 24,5 per cento della capienza e con soli 81.90 milioni di metri cubi d’acqua disponibili a fronte di una capienza autorizzata di 333 milioni milioni di metri cubi. (c.z.)

In Primo Piano
Siccità e ambiente

Mario Tozzi: «La Sardegna è il luogo ideale per le rinnovabili»

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative