La Nuova Sardegna

Con Paolo Truzzu

Antonio Moro: «Grazie a noi cifre da record»

Antonio Moro: «Grazie a noi cifre da record»

«Ci sono ancora criticità ma ormai esiste un modello sardo pronto per entrare in piena operatività»

06 febbraio 2024
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Sassari «Record di passeggeri nei porti e negli aeroporti sardi, con oltre 1 milione e 460mila transiti complessivi, 800mila in più del 2022, e un numero mai visto prima di arrivi e partenze nei tre scali aeroportuali: 9,5 milioni, 550mila in più del 2019, ultimo anno pre-covid». Così Antonio Moro, attuale assessore regionale ai Trasporti, presidente del Psd’Az e candidato con i quattro mori nel collegio di Sassari.

Tutto bene dunque?

«Chiaramente no. Ma molto è stato fatto. Soprattutto il modello sardo del trasporto aereo è attivato e pronto a essere operativo».

Cosa intende?

«L’insieme di tutti gli strumenti che la comunità europea ci consente di utilizzare per garantire il diritto alla mobilità dei sardi. Alla continuità territoriale così come da 23 anni la conosciamo (tariffa residenti, fasce orarie e frequenza dei voli predeterminate) aggiungiamo gli aiuti diretti ai passeggeri per l’abbattimento dei costi del biglietto e l’aiuto diretto ai vettori per l’apertura di nuove rotte stabili, soprattutto internazionali».

Conferma la sua contrarietà alla fusione degli aeroporti?

«Più che la Regione lo confermano le sentenze dei tribunali e i pronunciamenti dei diversi enti interpellati. La fusione degli aeroporti del nord penalizza Alghero e la privatizzazione di tutti e tre gli aeroporti dell’Isola compromette il diritto alla mobilità dei sardi, estromettendo la Regione dalla compagine societaria e consegnando le chiavi delle porte di accesso dell’isola a un fondo monopolista privato, con obiettivi evidentemente diversi da quelli dei sardi».

Parliamo di ferrovie.

«Il trasporto ferroviario resta la criticità più evidente, siamo sicuri che gli investimenti programmati e in corso miglioreranno la qualità e l’efficienza nell’intera isola ma oggi dobbiamo guardare in faccia la realtà: il servizio ferroviario ha standard accettabili solo tra Cagliari e Oristano».

E’ per questo che ha ripristinato la linea dei bus tra i capoluoghi?

«Ho trovato da sempre inaccettabile non offrire ai cittadini del nord Sardegna nessuna alternativa a un trasporto su ferro evidentemente inadeguato. Per questo abbiamo dato vita al piano dei collegamenti bus non stop tra tutti i capoluoghi sardi, con tempo di percorrenza accettabili, orari consoni alle esigenze dei pendolai e tariffe da trasporto pubblico locale».

Cosa resta da fare?

«Si riparte dal positivo confronto con la commissione europea che abbiamo riaperto proprio sul tema del trasporto aereo. La strada è segnata, ora si tratta solo di seguirla». (g.bua)
 

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