Come è nata l’indagine della Procura di Sassari sul filone ozierese
È collegata a quella più nota e conclusa in Vaticano nei confronti del cardinale Angelo Becciu
Sassari L’inchiesta della Procura di Sassari, aperta oltre tre anni fa, è collegata a uno dei filoni di quella più nota conclusa in Vaticano nei confronti del cardinale Angelo Becciu. Lo scorso dicembre, l’ex sostituto per gli Affari generali ed ex prefetto per le Cause dei santi – privato dal Papa da questa carica e dalle prerogative del cardinalato – è stato condannato dal Tribunale vaticano a cinque anni e sei mesi di reclusione, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e 8mila euro di multa, al termine del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato e sulla compravendita del palazzo di Londra.
A metà febbraio del 2022, la guardia di finanza – su delega della Procura di Sassari – aveva eseguito perquisizioni a Roma, Ozieri, Pattada e Bono con un faro acceso sulle attività della Caritas e della diocesi. Gli accertamenti sarebbero stati orientati a stabilire se fondi destinati ad opere di carità possano essere finiti a enti controllati da parenti e amici del cardinale Becciu e quindi utilizzati per altri fini. La segnalazione, secondo quanto emerso, sarebbe arrivata dal Promotore di giustizia del Vaticano. Il cardinale Becciu disse: «Una umiliazione per la diocesi di Ozieri e il vescovo al quale manifesto la mia solidarietà». Ora la chiusura delle indagini che quasi certamente precede la richiesta di rinvio a giudizio.