La Nuova Sardegna

Il caso

Molestie in nave, la replica di Grimaldi: «Faremo chiarezza. Le vittime denuncino subito»

di Luigi Soriga
Molestie in nave, la replica di Grimaldi: «Faremo chiarezza. Le vittime denuncino subito»

La richiesta: «Servono dati più precisi per risalire ai responsabili»

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Sassari La compagnia di navigazione Grimaldi, dopo le ultime segnalazioni, sta cercando di fare luce sull’episodio denunciato a bordo. E nel possibile, di predisporre delle contromisure efficaci per evitare future molestie ai passeggeri. «Lungi dal negare l’accaduto e la gravità dei fatti, ma per adottare dei provvedimenti avremmo bisogno di elementi più circostanziati. La denuncia si riferisce a una molestia avvenuta sei anni fa, non si fa menzione al traghetto, non ci sono nomi né del passeggero e né del personale di bordo. Purtroppo con queste poche informazioni a disposizione è davvero complicato ricostruire la vicenda, individuare i responsabili e agire di conseguenza».

Il polverone sulla sicurezza nelle tratte per la Sardegna si è sollevato dopo le denunce emerse nelle ultime settimane. Attenzioni fastidiose nei confronti dei passeggeri donne, soprattutto quando viaggiano da sole. Violazione della privacy e utilizzo dei dati sensibili per un approccio sui social. Messaggi su instagram da addetti della reception. E infine, in alcuni casi più estremi, delle vere e proprie molestie, con le passeggere costrette a barricarsi in cabina o a fuggire, per sottrarsi ad avance che rischiavano di sfociare in vera e propria violenza.

«Siamo molto attenti al nostro personale di bordo – assicura la Grimaldi – c’è innanzitutto una scrupolosa selezione, e prima di una eventuale assunzione i candidati vengono sottoposti a diversi test. Naturalmente non devono avere precedenti penali». Poi c’è un’altra garanzia: «La sicurezza a bordo viene effettuata anche da un’altra ditta esterna di vigilanza, che affianca i nostri dipendenti».

Tuttavia le lamentele e le denunce dei passeggeri, nelle varie compagnie di navigazione, sono diverse: «Episodi spiacevoli sono capitati anche noi, e quando è stato possibile abbiamo preso i dovuti provvedimenti. Ma in quei casi le denunce sono state pressoché istantanee. Alcune volte hanno riguardato dei viaggiatori, alcuni dei quali non esattamente sobri. In altri i casi il responsabile è stato individuato all’interno dell’equipaggio. La Grimaldi possiede un preciso codice disciplinare che prevede anche il licenziamento e la denuncia penale, per le fattispecie più gravi».

La raccomandazione per chi subisce delle eventuali molestie, è la seguente: «Denunciare immediatamente qualsiasi episodio. Non esitare un istante, chiedere e rivolgersi subito al commissario di bordo». Nei racconti delle vittime, però, si fa riferimento anche all’impossibilità di chiedere aiuto in determinate circostanze. Tipo: trovarsi da sole con il molestatore in una sala. Oppure essere costrette a barricarsi in cabina, senza la possibilità di chiedere aiuto con il cellulare, per assenza di segnale di rete.

«Questi sono casi limite, e per fortuna rarissimi. Durante le tratte sono pochi i momenti nei quali il cellulare non ha copertura, e le nostre navi sono piuttosto frequentate. Difficile ritrovarsi talmente isolati da non incrociare un’altra persona alla quale chiedere aiuto: sia che si tratti di un passeggero, o sia che si tratti del personale di bordo».

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