La Nuova Sardegna

Sassari

La storia

«Papà sarebbe fiero di noi». Roberto Pais morì di Covid, i figli salvano l’azienda di famiglia – VIDEO

di Luca Fiori
«Papà sarebbe fiero di noi». Roberto Pais morì di Covid, i figli salvano l’azienda di famiglia – VIDEO

Il commovente ricordo dei giovanissimi Mario e Giacomo. Il 51enne di Ossi fu la prima vittima della pandemia nel nord Sardegna

4 MINUTI DI LETTURA






Sassari L’ultima volta che hanno visto il padre, il 17 marzo del 2020, erano due ragazzini di 18 e 15 anni. Il mondo era sotto choc e otto giorni prima gli italiani avevano scoperto il significato della parola lockdown. 

Quando l’aumento dei contagi da covid costrinse il governo Conte a correre ai ripari, ordinando la chiusura totale del Paese, Mario e Giacomo Pais erano due studenti spaesati e con un padre in terapia intensiva.
Cinque anni dopo quei due ragazzi sono diventati imprenditori, hanno salvato l’azienda familiare specializzata in prodotti tipici sardi, l’hanno ampliata e qualche mese fa hanno aperto il primo punto vendita in via Brigata Sassari, in pieno centro.


«Molte cose di quei giorni del 2020 le ho rimosse, forse per spirito di conservazione – racconta Mario, oggi 23enne – ma devo dire che nonostante il dolore, la difficoltà e la solitudine, quel periodo terribile ha permesso a me e mio fratello di crescere più velocemente del tempo e prendere in mano una situazione per niente facile». Figli del primo morto di covid in provincia di Sassari, Mario e Giacomo sono cresciuti a Ossi e fino a quei giorni sconvolgenti di cinque anni fa, il padre Roberto, scomparso a soli 51 anni, era per loro una specie di idolo. 

«Era quel tipo di persona che si faceva amare da tutti – racconta Mario con emozione – era gentile e non lo dico perché era mio padre, ma era un vero esempio da seguire. Se da piccolo mi avessero chiesto chi avrei voluto essere da grande – aggiunge – avrei detto certamente lui. Era una figurava che stimavo molto e oggi che ci manca – prosegue – ma che ci dà grande ispirazione in quello che facciamo». Finiti gli studi superiori durante la pandemia, Mario si è rimboccato le maniche e già dai primi giorni di maggio del 2020, quando iniziarono le riaperture, decise che il lavoro che aveva fatto il padre Roberto per tanti anni per mantenere la famiglia non potesse andare perduto. «Ho iniziato a fare il commerciante prima ancora che terminasse l’anno scolastico, senza nessuna esperienza – racconta Mario – ma tenendo sempre a mente gli insegnamenti di mio padre. Poi ho aspettato che anche mio fratello Giacomo prendesse il diploma – aggiunge – e a quel punto abbiamo proseguito insieme». 

E oggi insieme questi due ragazzi con la testa sulle spalle girano le piazze della provincia e sono sempre alla ricerca di prodotti tipici sardi da proporre ai clienti. «Il lunedì facciamo il mercato di piazzale Segni a Sassari – spiega – il martedì siamo a Ozieri, il mercoledì ad Alghero, il giovedì a Porto Torres il venerdì ancora a Sassari in via Washington e il sabato a Valledoria»

Ma è in via Brigata Sassari, proprio davanti alle Poste centrali che Mario e Giacomo hanno scoperto come farsi apprezzare dai clienti. «È un lavoro completamente diverso dal mercatino in cui vedono la tua faccia una volta la settimana – spiega Mario – nel punto di vendita di Sassari abbiamo creato da subito un rapporto di fiducia con la clientela, ci piace far sentire la gente a proprio agio e proporre i nostri prodotti sempre con il sorriso come faceva nostro padre». 

Roberto Pais era morto nel reparto di Rianimazione di Palazzo Clemente a Sassari sei giorni dopo il ricovero, il 22 marzo del 2020, fu la seconda vittima del coronavirus in Sardegna. 

Due mesi fa la corte di Cassazione ha assolto in via definitiva le due guardie mediche che erano finite a processo per omicidio colposo, con l’accusa di aver ritardato i soccorsi e di non aver saputo gestire per tempo l’emergenza. «Non cerchiamo per forza un colpevole – spiega Mario – la morte di nostro padre ci ha segnato per sempre, ma noi vogliamo ricordarlo con il sorriso, perché per noi è stato un padre eccezionale. Se oggi siamo riusciti, così giovani – aggiunge il figlio di Roberto Pais – a salvare quello che lui aveva creato in tanti anni, ad ampliarlo e ad assumere tre ragazzi che lavorano con noi nelle piazze e nel punto vendita di Sassari, è solo grazie a quello che abbiamo imparato da lui. Quei giorni di marzo di cinque anni fa – prosegue Mario – sono stati terribili. Eravamo entrati in contatto con lui – ricorda il figlio – e per questo fummo costretti a isolarci. Non potemmo neanche dargli l’ultimo saluto, rimanemmo da soli in casa a Ossi senza poter vedere nessuno. Quelle settimane ci hanno unito molto nel dolore – conclude Mario – oggi io e mio fratello Giacomo siamo felici di quello che abbiamo costruito e siamo certi che nostro padre sarebbe fiero di noi».

Primo piano
Tribunale

Sassari, minacce e insulti alle coinquiline: chiesti tre anni per Claudio Dettori

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative