Decadenza Todde, Sanna: «Bene la delibera della Corte dei conti, ma non risolutiva»
L’avvocato ed ex parlamentare Pd commenta il pronunciamento sulla correttezza dei rendiconti elettorali della presidente
Sassari «Mettiamola così, se fosse un processo di Perry Mason, quello sancito dalla Corte dei Conti sarebbe un punto a favore per la difesa dell’elezione di Alessandra Todde». Francesco Sanna, avvocato, ex deputato e senatore del Pd con un passato nelle commissioni parlamentari, non ha molti dubbi sul peso, della delibera della Corte dei Conti che ha sancito la correttezza dei rendiconti elettorali di partiti e movimenti relativi alle ultime elezioni: «Non è un passaggio risolutivo, è evidente. Diversamente saremmo davanti ad una nulla quaestio, una questione che non si dovrebbe porre – spiega Sanna –. La delibera della Corte dei Conti in sostanza conferma quanto detto dalla Presidente nell’ambito di quello che è accaduto nella campagna elettorale». Sanna, poi, entra nel dettaglio: «Nonostante l’ambito scelto fosse uno che richiamava a un comitato promosso per il sostegno dei candidati dei 5Stelle, era chiaro che si trattasse di un comitato per l’elezione della presidente. Il fatto che la Corte dei Conti abbia chiarito che quella modalità, e quella composizione del soggetto che ha fatto la raccolta dei fondi, sia rispondente al dettato legislativo, è molto importante. Se avessero detto che il comitato era improntato per l’elezione di un candidato, sarebbe stato problematico poi sostenere che i fondi non sarebbero stati utilizzabili per quello scopo».
Secondo Sanna, la certificazione delle modalità di raccolta dei contributi sarà un punto di forza della tesi che sosterranno i legali di Alessandra Todde: «Considerato che le modalità di raccolta sono corrette, parliamo di un dato fattuale che, oltre a diventare un elemento di valutazione, verrà utilizzato dalla difesa. Nel procedimento di verifica della legittimità dell’atto, il Collegio elettorale si era basato su un presupposto che non prevedeva quel tipo di raccolta. Ora la verifica della Corte dei conti ha detto che invece va bene. Diciamo che a questo punto più della metà del lavoro svolto dal Comitato che ha sostenuto Alessandra Todde è stato fatto bene – continua Sanna – e io penso che sia difficile che il giudice ordinario possa contraddire il giudice competente. Dunque...».
Rimane il punto di vista politico della questione, non un aspetto di secondo piano nella vicenda che da più di due mesi agita le acque della politica regionale, tra le immancabili rassicurazioni della maggioranza e le altrettanto puntuali bordate ad alzo zero della minoranza: «Il fatto che la Corte dei Conti abbia approvato il rendiconto del Comitato per le elezioni è già una vittoria morale per l’interessata, Alessandra Todde, ma anche per chi ha partecipato a quell’iniziativa. La questione è comunque complicata e controversa, ma chi ha organizzato questo sistema non l’ha fatto per nascondere il tema della trasparenza, l’ha fatto perché ha ritenuto percorribile la strada delle donazioni dirette al presidente». (c.z.)