«Stop molestie sui traghetti: al via l’indagine del Ministero»
L’annuncio del sottosegretario Ferrante dopo le denunce delle passeggere
Sassari Il ministero ha avviato accertamenti sugli episodi di molestie denunciate a bordo di traghetti delle compagnie Moby-Tirrenia e Grimaldi. Nelle scorse settimane la Nuova ha riportato i racconti di alcune donne che hanno riferito di avere trascorso notti da incubo sulle navi a bordo delle quali viaggiavano da sole, perseguitate e stalkerate sui social da personale della nave. Una ragazza ha raccontato di essersi dovuta barricare all’interno della cabina, accatastando sedie e valigie sulla porta, mentre il suo molestatore bussava insistentemente e contemporaneamente le mandava messaggi su Facebook.
Ad annunciare l’impegno del Ministero per accertare resaponsabilità su fatti definiti gravissimi, è stato il sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante nel rispondere all’interrogazione alla Camera presentata da Francesca Ghirra, deputata sarda di Alleanza verdi Sinistra. «In relazione ad episodi di molestie denunciati da notizie di stampa locale a bordo dei traghetti ai danni di passeggere, durante i viaggi nelle tratte operate fra la Sardegna e la Penisola, il Ministero ha avviato prontamente accertamenti. Eventuali episodi riconducibili a passeggeri ma, ciò che si ritiene più grave, anche e soprattutto ad opera di personale maschile in servizio presso l'equipaggio dei traghetti – ha aggiunto Ferrante – sono da prevenire e non devono accadere ed il Ministero ribadisce che la sicurezza e il rispetto dei passeggeri sono da considerarsi priorità assolute e qualsiasi forma di comportamento inappropriato eventualmente posto in essere dai dipendenti delle compagnie di navigazione richiede adeguati provvedimenti sanzionatori. Le compagnie – ha precisato il sottosegretario – hanno comunque garantito la massima cooperazione con le autorità competenti per fare chiarezza su ogni questione che dovesse ritenersi meritevole di approfondimento. Il Ministero non tollera alcun tipo di molestia o condotta inadeguata che possa essere foriera di preoccupazione o timore per tutti gli utenti sui mezzi di trasporto, tanto più se si tratta di violenza verbale o fisica nei confronti delle viaggiatrici. La tutela della dignità delle donne è una priorità rispetto alla quale vi è il massimo impegno a garantirla in ogni contesto».