Cup, agende chiuse: a Sassari 200 chilometri per una visita
Sul web impossibile fissare tac, mammografia, risonanza e colonscopia. Nel nord dell’isola “proibiti” anche i controlli dall’oculista e dal cardiologo
Sassari Come al solito una sanità a due andature, una che marcia spedita e una che arranca. Sul fronte liste di attesa il gap tra nord e sud è evidente. Ed è un nodo che l’assessore regionale alla Salute Bartolazzi, prima o poi dovrà affrontare.
Basta che dedichi mezz’ora di tempo a consultare il portale del CupWeb, per rendersi conto della galassia temporale che separa Sassari da Cagliari. Il quadro che emerge è questo: il paziente del nord Sardegna, per avere una prestazione medica deve armarsi di pazienza e di un’auto che gli consenta di percorrere dai 100 ai 200 chilometri. Chi abita a Cagliari ha la fortuna di potersi curare a una decina di minuti da casa propria. Le forze in campo a livello di strutture accreditate, è di 1 a 10. Il risultato è che a Sassari le prenotazioni delle principali visite ambulatoriali o degli esami diagnostici più comuni, risultano perlopiù chiuse. Se si è fortunati si può ottenere un appuntamento ad Alghero, altrimenti bisogna ripiegare sul Mater Olbia. Ma in genere il portale indica come unica destinazione possibile per il sassarese, la migrazione verso sud, non solo per avere una data di calendario in tempi umani, ma proprio per ottenere un appuntamento. Dal momento che inspiegabilmente in tutte le strutture di Sassari non ci sono agende disponibili.
Qualche esempio pratico rende molto più chiaro il quadro e l’esistente disparità.
Premessa: parliamo di prestazioni erogate non in urgenza (entro 72 ore), e nemmeno con prescrizione “Breve” (da eseguire nell’arco di 10 giorni), ma di quelle “Differite” (entro 30 giorni le visite e 60 giorni gli accertamenti diagnostici) e di quelle programmate (non esistono classi di priorità e tempistiche). Parliamo cioè di prevenzione. Cominciamo da un esame estremamente richiesto e fondamentale: la colonscopia con endoscopio flessibile. Su Sassari non ci sono disponibilità, mentre la prima data è il 17 febbraio 2025 al San Martino di Oristano. Altrimenti il 30 luglio a Isili (Cagliari).
Seconda prenotazione, visita cardiologia. Il primo spazio che un sassarese trova è il 23 ottobre nello studio Dessì a Cagliari. Il secondo il 7 novembre a Selargius.
Altro esame cruciale a livello di prevenzione dei tumori è la mammografia. Ancora una volta, per avere una prestazione occorre andare dall’altra parte dell’isola, cioè a Quartu Sant’Elena il 26 giugno, altrimenti al Mater Olbia il 4 ottobre. Altro accertamento diagnostico richiesto: Tac del torace, con e senza contrasto. Se ne parla il 27 giugno all’ospedale Marino di Cagliari, o in alternativa il 25 settembre a Olbia. Proseguiamo: tac completo dell’addome. Disponibilità immediata a Nuoro, e in seconda battuta a Olbia il 25 settembre. Ancora: visita oculistica. Appuntamento disponibile oggi stesso alle 9 a Sadali, altrimenti finalmente ad Alghero ma non prima del 18 settembre. Ultimo esame essenziale, risonanza magnetica della colonna vertebrale. Il portale offre l’opzione Sanluri per il 25 ottobre, e poi sempre l’istituto Deriu a Cagliari il 6 dicembre.
Insomma lo scenario è sufficientemente esaustivo: la disparità è fortissima e molto penalizzante per i residenti del nord Sardegna. Affrontare centinaia di chilometri per una visita, non solo rappresenta un disagio, ma la maggior parte delle volte non vale assolutamente la pena. Perché facendo due conti, tra un’andata e ritorno a Cagliari, con la benzina e il tempo sprecato, e 130 euro sborsati per l’intramoenia o un ambulatorio privato, forse è meglio la seconda opzione. Molto più svelta, e a portata di paziente. Ma contro il principio della buona sanità e il diritto alla salute.