La Nuova Sardegna

Criminalità

Assalto alla Mondialpol, scene di guerra a Sassari: spari e terrore, la città in ostaggio

di Luca Fiori
Assalto alla Mondialpol, scene di guerra a Sassari: spari e terrore, la città in ostaggio

Una banda armata, almeno 20, svuota con una ruspa il caveau. Nella fuga i banditi aprono il fuoco tra le gente e incendiano alcune auto

28 giugno 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Sono entrati in azione poco dopo le 20 e in meno di mezz’ora sono riusciti a mettere in atto - sparando all’impazzata - un piano studiato a tavolino, forse per anni. Erano almeno una ventina gli uomini del commando armato e spregiudicato che ieri sera prima del tramonto hanno assaltato la sede di Caniga della società di vigilanza Mondialpol, a pochi metri dalla motorizzazione civile, alla periferia di Sassari.

I malviventi, come era già accaduto nel febbraio del 2016, ha fatto irruzione nel caveau, e anche questa volta hanno portato via diversi milioni di euro, aprendosi la strada con i Kalashnikov e sparando anche contro una macchina dei carabinieri arrivata pochi minuti dopo sul posto. L'azione del commando è stata coordinata e studiata nei minimi particolari: mentre una parte della banda entrava nel caveau, altri bloccavano tutte le principali vie di accesso. Per accedere al locale blindato i malviventi hanno sfondato le pareti dell'edificio con un escavatore, che avevano portato sul posto su un autoarticolato, scavalcando il muro di cinta grazie al lunghissimo braccio meccanico del mezzo. Con lo stesso braccio di ferro - guidato con precisione chirurgica da uno dei banditi - hanno poi trasportato fuori dalla sede della Mondialpol un decina di sacchi contenti il denaro destinato al pagamento delle pensioni dei prossimi giorni. Una volta entrati dentro il locale anche utilizzando una scala, i rapinatori - vestiti con tute nere e passamontagna e giubbotti anti proiettile - hanno sparato in aria con dei kalashnikov per spaventare le guardie giurate, poi sono scappati portandosi via alcuni sacchi di denaro, caricati su un furgone Fiat Ducato bianco, con cui poi si sono dati alla fuga. Per spaventare le guardie giurate hanno sparato verso la garitta, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Un inferno di fuoco e paura durato più di mezz’ora con la città ancora in giro per gli acquisti nella zona industriale di Predda Niedda e tante persone che uscivano dai posti di lavoro per rientrare a casa. In pochi istanti si è creato il delirio quasi in ogni ingresso della città, che è rimasta per diversi minuti paralizzata della rapina con difficoltà. Per coprirsi la fuga i banditi hanno cosparso le vie limitrofe della zona di Caniga con dei chiodi e incendiato alcune auto per creare scompiglio e confondere le forze dell’ordine. Per allontanarsi dalla zona della rapina i componenti del commando hanno imboccato una strada contromano e quando si sono trovati davanti una pattuglia della radiomobile dei carabinieri non hanno esitato ad aprire il fuoco. Sparando ad altezza d’uomo, per uccidere, ma fortunatamente anche i militari sono riusciti a salvarsi. Poi dopo aver dato alle fiamme un’altra auto, sono riusciti a imboccare la statale 131 in direzione Cagliari, facendo perdere le loro tracce. A Caniga si sono precipitati decine di uomini delle forze dell’ordine. Sul posto è arrivato poco dopo il magistrato di turno, il sostituto procuratore Elena Succu insieme al comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Massimiliano Pricchiazzi. Carabinieri e polizia hanno avviato immediatamente le indagini. Si è alzato subito in volo un elicottero dell’Arma che ha volato a bassa quota per diverso tempo sulla vie d’uscita della città. Per tutta la notte è proseguita la caccia all’uomo con centinaia di uomini in campo. È scattato il piano antirapina con posti blocco sulle principali strade del Sassarese e del Nuorese.

Primo piano
La tragedia

Comunità sconvolta per la morte di Aurora Marcia e Riccardo Lai, lutto cittadino durante il funerale congiunto

di Luciano Onnis
Le nostre iniziative