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Sanità

Liste d'attesa, la Asl di Sassari acquista macchinari e apre tutte le agende

di Luigi Soriga
Liste d'attesa, la Asl di Sassari acquista macchinari e apre tutte le agende

I dirigenti: «Troppe richieste, più delle disponibilità». Imposto un tempo medio per eseguire ciascun esame

01 luglio 2024
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Sassari Da qui ad avere un sistema di prenotazione che soddisfi la domanda dell’utenza, la strada è ancora lunga. Però l’Asl 1 di Sassari ha provato a mettere in campo una serie di strategie e sta raccogliendo dei risultati sul fronte dell’abbattimento delle liste di attesa. Un obiettivo ancora lontano, perché, la prima precisazione che va fatta, è la seguente: «Puoi anche avere il Cup più efficiente del mondo, e noi non lo abbiamo di certo, ma le prenotazioni si spalmeranno sempre sull’esistente. E al momento la sproporzione tra la disponibilità di visite ed esami, e la richiesta di prestazioni da parte degli utenti, è enorme». E questo è il primo motivo per cui le agende Cup si riempiono immediatamente. «Le nostre agende – spiegano Giovanni Sanna, Referente unico per la gestione delle lista d’attesa (Rugla) e Carmen Spirito, responsabile della Struttura Semplice della Specialistica Ambulatoriale all'interno del Distretto Socio Sanitario di Sassari – sono aperte per tutto il 2024 e quelle per gli appuntamenti riservati agli specialisti anche per il 2025. Perciò può capitare che le date siano sature, ma mai chiuse».

L’Asl dispone di 785 agende, delle quali il 60% è destinato alle prime visite aperte al pubblico, mentre il 40% è riservato ai controlli successivi alle prime visite, per garantire la continuità della presa in carico dei pazienti. «Purtroppo le prestazioni non bastano mai. Manca spesso un filtro efficace da parte dei medici di base: non è raro trovarsi davanti a prescrizioni improprie di accertamenti, che vanno inutilmente ad allungare le già interminabili liste».

L’azienda da due anni porta avanti una serie di progetti e importanti investimenti di grandi apparecchiature tecnologiche, attraverso gli stanziamenti con Fondi Por Fesr, per l’acquisto di una Tc 128 strati da installare presso la Radiologia Asl di Sassari (presso ex Conti), oltre le prossime installazioni delle Risonanze magnetiche ad Alghero e Ozieri in fase avanzata di realizzazione. Per quanto riguarda le colonscopie sono state acquistate recentemente tre colonne endoscopiche per gli ospedali di Ozieri, Alghero e l’ex ospedale Conti a Sassari. Questo potenziamento della diagnostica migliorerà la situazione, ma non colmerà certamente il gap abissale con la città metropolitana di Cagliari, capace invece di erogare dei livelli assistenziali decisamente più efficienti, sia come tempistica e sia come prossimità degli appuntamenti. Ma il rapporto tra Cagliari e Sassari, a livello di strutture private convenzionate e a livello di budget messi a disposizione dalla Regione, è 10 a 1. Una sperequazione che nessuna giunta regionale, fino ad ora, è riuscita a scardinare, anche perché ha radici ben piantate negli anni, e rafforzate anche a livello ministeriale. Il criterio di assegnazione delle risorse resta ancora la spesa storica delle cliniche private. «Il risultato – spiega il direttore del distretto (ed ex Rugla) Piero Delogu – è che gli studi convenzionati che abbiano a Sassari, cioè Platamona, Urigo e via dicendo, possono aprire le agende solo mese per mese, perché se non facessero così le saturerebbero nell’arco di qualche settimana e consumerebbero tutto il budget a disposizione». Se il monte di spesa per i privati in convenzione non aumenterà, il Cup di Sassari continuerà ad arrancare dietro la domanda degli utenti.

Per quel che riguarda le mammografie, ci sono buone notizie: la direzione dell’Asl precisa che «le donne che non dovessero trovare appuntamenti nelle agende di senologia clinica, possono, se nella fascia di età degli screening del tumore della mammella, quindi dai 50 ai 69 anni, telefonare al centro screening mammografico (numero verde gratuito 800 663355, disponibile dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e il martedì dalle o15 alle 16.30) dove è in atto, assieme alle Radiologie di riferimento, un importante sforzo per estendere al massimo gli inviti e le adesioni al programma screening anche con l’utilizzo di programmi di plus orario». L’altro fronte sul quale si concentra l’azione dell’Asl 1 è quello della produttività: «Da poco più di 18 mesi è stata avviata una Task force di riorganizzazione amministrativa e gestionale delle liste d’attesa – spiega il direttore generale di Sassari Flavio Sensi – che ha già portato a recuperi record sia sui tempi che sulla produttività». Il numero di prestazioni ordinarie erogate all’interno delle strutture pubbliche è infatti aumentato del 40 per cento.

Questo è stato reso possibile inserendo una sorta di tempario all’interno delle branche di specialistica. «Abbiamo monitorato le prestazioni dei vari ambulatori – spiega Piero Delogu – e ci siamo resi conto di inspiegabili disuguaglianze sul numero di esami e visite erogati nell’arco di un mese. Esempio: c’erano cardiologi capaci di gestire 8 pazienti in una mattinata, e altri che invece si limitavano a due. Allora, ci siamo confrontati anche con i sindacati, e abbiamo fissato una tempistica media delle prestazioni che gli specialisti delle varie branche dovrebbero rispettare». Ad esempio una visita cardiologica deve durare 45 minuti, come quella diabetologica, quella oculistica 30 minuti, così da uniformare l’attività degli specialisti. Se qualcuno si prende un’ora o anche di più, come succedeva in diversi ambiti, significa che c’è un problema di produttività da rivedere».

Da riorganizzare è certamente l’organico del Cup, perché il personale oltre a non avere una adeguata formazione, è sicuramente sotto dimensionato: «Abbiamo chiesto alla Regione la possibilità di potenziarlo e allargando gli addetti a 40 unità – dice Piero Delogu – per capirsi: il front office, che assieme al comparto telefonico è quello che gestisce la maggior parte delle prenotazioni, è composto solo da cinque persone, una a Sassari, una a Tempio, una a Ozieri e via dicendo. Ma un addetto per ciascuna sede non può svolgere il proprio compito in maniera efficiente».

Il cup telefonico a livello regionale è un servizio esternalizzato: «Gli addetti non sempre posseggono le adeguate competenze – spiega Giovanni Sanna – non sono stati formati e difficilmente sono in grado di risolvere le difficoltà che hanno gli utenti a fissare gli appuntamenti. Spesso si limitano a dire che non c’è posto, o peggio ancora, che le agende sono chiuse. Affermazione assolutamente inesatta».

Invece la situazione è differente per quanto riguarda il cup che fa riferimento all’Aou di Sassari. In questo caso le agende di una serie di esami che richiedono una dotazione tecnologica di alto livello, risultano davvero chiuse. Non è possibile prenotare ad esempio una colonscopia nemmeno a un anno di distanza, probabilmente perché la strumentazione viene utilizzata principalmente per i pazienti di Ospedale e Cliniche.
 

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