Femminicidio
La morte di Francesca Deidda. La mail fasulla al datore di lavoro, ma i colleghi si sono insospettiti
Conoscevano il suo attaccamento al lavoro e quelle dimissioni suonavano strane
08 luglio 2024
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San Sperate I Ris non hanno impiegato tanto a far crollare la messa in scena. Da quanto emerso dagli accertamenti tecnici, era Igor Sollai a rispondere ai messaggini che familiari e amici inviavano a Francesca, chiedendole il perché delle sue mancate risposte alle telefonate. Risposte che arrivavano solo, peraltro molto sintetiche ed evasive, con sms. Mai di persona, a voce, come avveniva prima. Il tentativo del sospettato autore della soppressione della moglie era quello di tenerla in vita davanti agli altri, convincendoli che la sua scomparsa fosse solo temporanea e collegata al fallimento del matrimonio e alla necessità di riflettere in solitudine. Oltre alle risposte depistanti agli sms, Sollai avrebbe anche mandato una mail alla società finanziaria di viale Marconi in cui Francesca Deidda lavorava al call center - per annunciare le sue dimissioni. Una decisione strana, molto strana, che ha lasciato di stucco le colleghe. Diverse di loro le hanno mandato messaggini per chiedere spiegazioni, ottenendo risposte rassicuranti ma scarsamente convincenti in chi la conosceva bene e sapeva del suo attaccamento al lavoro. Chi rispondeva agli sms per conto suo ha anche compiuto l’errore di citare un nome di una compagna di lavoro che però è risultato non esistere proprio. Troppe cose non tornavano e una delle colleghe si è rivolta ai carabinieri per segnalare quanto di anomalo stava accadendo, aggiungendo così la sua segnalazione alla denuncia di scomparsa presentata dal fratello di Francesca. Nelle sue convocazioni in caserma, Igor Sollai sarebbe caduto in diverse incongruenze, facendo crescere i sospetti su di lui. (l.on)
