La “schermata blu della morte” che ha inchiodato i computer di mezzo mondo
All’origine del caos nei trasporti e nei sistemi bancari e sanitari c’è un classico di Windows
Sassari Nello “slang” dei nerd si chiama Blue screen of death, che tradotto letteralmente diventa “La scherma blu della morte”. Chi ha avuto a che fare con le prime versioni di Windows, dal 95 in poi, la conosce bene perché ha visto piantarsi il computer varie volte. Poi i sistemi informatici si sono evoluti e pian piano il crash dei sistemi si è ridotto. Negli anni 2000 di solito spuntava fuori quando il computer caricava software pesanti, o magari giochi, o comunque applicazioni che “spremevano” il sistema. E allora, come oggi, di solito compariva poco dopo un pacchetto di aggiornamenti.
Che è esattamente quello che è successo alla società di sicurezza informatica CrowdStrike, che ha rilasciato una patch che invece di “curare” alcuni bug o magari apportare dei miglioramenti del software, ha sortito un effetto devastante: si sono bloccati i computer di mezzo mondo.
Il risultato? Un gigantesco down globale come nemmeno gli hacker sono riusciti a fare. E infatti, la vera notizia di queste ore è che mezzo mondo, tra trasporti, banche, sistemi sanitari e via dicendo si è fermato non a causa degli hacker per colpa di qualche programmatore poco attento.