Il terrore ad Orotelli: «L’inferno vicino alle case»
Gli ovili devastati, animali arsi vivi e in fumo 450 ettari
Inviato a Orotelli È un inferno. Sono circa 450 gli ettari di macchia mediterranea e boschi che qualcuno ha distrutto con il fuoco.
Nelle campagne e sulle colline tra Orani e Orotelli, nel giro di 24 ore, il verde della natura è stato inghiottito da lingue di fuoco alte diversi metri che hanno poi rigurgitato solo nero, cenere e devastazione.
Sul posto, anche negli ovili e nelle aziende del settore agro pastorale l’immagine è apocalittica. Pascoli rasi al suolo e carcasse di animali arsi vivi sparse qua e là la fanno da padrone. Gli allevatori non riescono neanche a farsi intervistare e mentre camminano nervosamente con le mani sulla testa, hanno solo lo sguardo di chi adesso ha paura di non poter ricominciare a vivere del lavoro nelle campagne. Sulle terre cancellate dalla mano assassina dei piromani.
Notte di terrore «Abbiamo vissuto delle ore da incubo, un’onda di fuoco stava raggiungendo le nostre case». Il sindaco di Orotelli Toni Bosu suda e i suoi vestiti sanno ancora di bruciato mentre racconta ciò che hanno vissuto in diretta fin dal primo pomeriggio e per almeno 12 ore. Fin da quando il vento è cambiato e le fiamme che prima stavano raggiungendo la strada statale 129 hanno invece cominciato ad avvicinarsi alle case nella parte alta del paese.
Anche Toni Bosu ha passato tutta la notte nelle campagne violentate dal fuoco tra i suoi concittadini e con gli allevatori: «Un vento di maestrale impossibile da domare – racconta esausto il primo cittadino – ha reso difficile anche gli interventi aerei e di terra. Ma dobbiamo ringraziare la macchina antincendio regionale che ha lavorato in maniera più che efficiente. Se non fosse per la grande forza e l’intervento all’unisono di vigili del fuoco, corpo forestale, ente foreste e protezione civile, il paese avrebbe subito dei danni incalcolabili. Le prime case sono proprio a ridosso delle fiamme».
La mappa dell’incubo L’incendio che tra Orotelli e Orani ha devastato 450 ettari di campagne ha colpito anche le zone più irraggiungibili di quel territorio. Roccia e aree molto impervie nelle quali i mezzi antincendio hanno avuto difficoltà a operare con immediatezza. «La situazione adesso sembra essere sotto controllo – commenta il sindaco di Orotelli Toni Bosu –. La battaglia contro il fuoco è durata tantissime ore proprio perché certi posti erano complicati da raggiungere. Adesso sono difficili anche da bonificare, quindi possiamo solo sperare che non siano rimasti attivi neanche i piccoli focolai che potrebbero far partire un’altra catastrofe nel giro di poche ore. L’intervento però è stato massiccio quindi ci sentiamo fiduciosi».
Dopo l’apocalisse Sui muretti a secco delle campagne in cenere e a Orotelli, anche uomini e donne della protezione civile sono stremati. Qualche guardia forestale è ancora sul posto, una sulla vedetta di guardia poco distante. Cercano un po’ di ombra dopo aver finalmente chiuso i bocchettoni d’acqua delle autobotti. «È stato difficilissimo – commentano con gli occhi ancora rossi dal fumo e le tute sporche di fuliggine –. L’area è molto vasta anche se molti terreni coinvolti erano ben curati dai loro proprietari. Il disastro è stato inevitabile. Fare la conta dei danni adesso sarà dura, soprattutto nel settore agro pastorale. Per fortuna qualcuno è riuscito a mettere in salvo il suo bestiame in tempo».
L’intervento Le operazioni di spegnimento del vasto incendio sono state condotte dai vigili del fuoco del comando provinciale di Nuoro, sul posto il funzionario di guardia Francesco Giordano e il comandante Giampaolo Lampis. Sulle fiamme, con diversi voli, sono intervenuti anche l’elicottero SuperPuma e i canadair del corpo forestale che ha fornito anche personale per le operazioni di spegnimento di terra. È stata una lotta contro il fuoco, ma anche contro il tempo. Soprattutto la prima sera, l’arrivo del buio infatti ha interrotto il passaggio dei mezzi aerei ripreso poi nella mattinata di ieri. Ora via alle indagini da parte degli inquirenti.
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