La Nuova Sardegna

Arcipelago Sardegna
Il lutto

Addio a Paolo Pulina, il faro della cultura nel mondo dell’emigrazione

di Luciano Piras
Addio a Paolo Pulina, il faro della cultura nel mondo dell’emigrazione

L’ultimo saluto allo storico esponente del Circolo “Logudoro” di Pavia e della Fasi. Nato a Ploaghe, ha passato la sua vita all’insegna degli studi e della promozione dei sardi e della Sardegna

28 luglio 2024
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Pavia  «Una grave perdita per il mondo dell'emigrazione e per la Sardegna! Viene a mancare un punto di riferimento prezioso sia per le capacità dirigenziali dovute alla sua pluridecennale attività di militanza in Fasi, ma soprattutto per la sua cifra intellettuale testimoniata dai suoi scritti sia come giornalista pubblicista che come scrittore. La sua attività è stata connotata dall'amore e dalla passione per la sua Sardegna con particolare attenzione al suo paese natio Ploaghe». È con queste parole che Bastianino Mossa, presidente della Fasi, la Federazione delle associazioni sarde in Italia, dà l’ultimo saluto a Paolo Pulina, morto ieri mattina all’alba, sabato 27 luglio 2024, nella sua Pavia, la città d’adozione che lo aveva accolto fin da giovane.

Nato a Ploaghe nel 1948, aveva frequentato il Liceo classico “Domenico Alberto Azuni” di Sassari (è stato allievo del professor Manlio Brigaglia, con il quale è stato poi sempre legato). Laureato in Lettere moderne nell’Università statale di Milano con una tesi sulla ricezione in Francia delle opere e del pensiero di Gramsci, Paolo Pulina era giornalista pubblicista dal luglio 1982. Dagli inizi del 1977 a tutto il 2011 è stato funzionario dell’assessorato alla Cultura della Provincia di Pavia: si è occupato di biblioteche e musei, di sistemi bibliotecari e museali, di convegni, di produzioni editoriali. Per lo stesso ente ha curato diverse pubblicazioni periodiche e monografiche e gli atti di numerosi convegni. Era andato in pensione nel gennaio 2012, ma in realtà non ha mai interrotto il suo impegno socio-culturale.

Dal 1986 ha fatto parte del Consiglio direttivo del Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia, del quale era vicepresidente vicario dal 1996. Nei congressi di Genova (2002), di Milano (2006), di Abano Terme (2011) e di Quartu Sant’Elena (2016) è stato eletto nel Comitato esecutivo della Fasi. A Quartu Sant’Elena è stato anche nominato vicepresidente della Fasi e ha affiancato Serafina Mascia (presidente) e Maurizio Sechi (vicepresidente vicario). Ha svolto incarichi nei settori Attività culturali e Informazione e Comunicazione della Fasi, fino alla vigilia del settimo congresso della federazione (Assago – Milano, 10-12 dicembre 2021), di cui ha curato gli atti nel 2023. È autore di diverse opere di carattere storico e letterario riguardanti il paese natìo, la Sardegna e la provincia di Pavia.

«In tutta la sua attività – lo ricorda Bastianino Mossa – ha avuto come stelle polari grandi intellettuali sardi: Antonio Gramsci in primis, Giorgio Asproni, il canonico Giovanni Spano suo illustre compaesano e infine il professor Manlio Brigaglia di cui era devoto allievo dal tempo della sua frequentazione al Liceo Azuni di Sassari».

«Ha dato un grandissimo contributo alla qualificazione e elevazione culturale e al riscatto del mondo dell’emigrazione» sottolinea Tonino Mulas, presidente onorario della Fasi, in un articolo pubblicato su Tottus in pari. «Se ci sarà una storia dell’emigrazione sarda, della Fasi e della sua attività – aggiunge Mulas –, lo dovremo molto a Paolo Pulina e al suo puntuale lavoro di documentazione: fra cui gli “atti” dei congressi, i convegni culturali, la pubblicistica dell’attività dei circoli, la progettazione delle più varie attività».

«Oggi – aggiunge Gianraimondo Farina, docente dell’Università Cattolica nonché vice presidente del Circolo “Sardegna” di Monza  – l'emigrazione sarda, tutta, organizzata e non, è in lutto. È venuta a mancare una delle sue "anime" e "cuori" pulsanti del mondo de "su Disterru". Uno per cui, nonostante le ultime divergenze personali sul modo d'intendere l'emigrazione oggi, la parola "cultura" non è stata mai banale».

Cristoforo Puddu, giornalista e firma storica degli emigrati, ricorda Paolo Pulina per il suo «lavorio pubblicistico, di cireneo e da paladino de sos sardos in foras». Un lavoro documentato, «quasi un testamento di memoria – spiega Puddu in un articolo uscito su LogudoroLive – con i tre recenti volumi “Cronache culturali da su disterru” pubblicate nel magazine on line Tottus in pari e nelle puntuali corrispondenze per il Messaggero sardo»

«Le innumerevoli iniziative a cui ha partecipato come relatore o come moderatore, sia nel circolo di Pavia così come negli altri circoli – riprende il presidente di circoli sardi in Italia Bastianino Mossa –, sono state indispensabili per fare acquisire a tutti i sardi della Fasi quella consapevolezza del ruolo di custodi e ambasciatori della cultura e dell'identità sarda al di fuori dell'isola. Era entusiasta del progetto giornalistico Arcipelago Sardegna intrapreso dalla Fasi con il quotidiano La Nuova Sardegna, e che lo ha riportato alla sua attività di giornalista pubblicista avendo scritto su varie testate, da Il Giornale di PaviaLa Nuova Sardegna, da Il Messaggero sardo alla  Voce del Logudoro, Nuovo cammino, L'Ortobene, fino a Tottus in pari e Emigrati sardi».

«Paolo Pulina ha dato tanto – va avanti ancora Mossa – e le sue ultime fatiche sono state: il convegno per Sa Die de sa Sardigna a Bareggio, con una relazione magistrale accompagnato dall'altrettanto eccellente relazione del professor Aldo Accardo. Per ultimo la correzione delle bozze del libro dedicato al professor Manlio Brigaglia, curato da Giovanni Gelsomino e che la Fasi ha fortemente voluto proprio per onorare la memoria di un altro grande sardo scomparso circa sei anni fa. Paolo, infatti, si era fatto promotore al settimo congresso della Fasi, dicembre 2021, di una mozione che impegnava la Federazione stessa a ricordare il "suo" prof mediante l'istituzione di una borsa di studio o altra iniziativa a lui dedicata. Con grande entusiasmo aveva seguito la presentazione del libro nel corso del Consiglio direttivo nazionale della Fasi il 26 maggio scorso».

«Ci eravamo promessi di presentare il libro anche a Sassari, in una sede autorevole, quando le sue condizioni di salute che nel frattempo erano peggiorate l'avrebbero consentito e di dotare più librerie possibili sia in Sardegna che nel Continente di tale pubblicazione. Purtroppo – chiude Bastianino Mossa – non c'è stato tempo, e in questo momento di sconforto non rimane che il pensiero e la vicinanza affettuosa di tutta la Fasi agli amici del circolo “Logudoro” di Pavia, ai suoi parenti, ai cari figli e nipoti, e in modo particolare alla sua dolce e premurosa moglie Marinella Mirinino che lo ha accompagnato in una carriera luminosa e feconda fino a condividerne con lui i momenti di estrema sofferenza».

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