La grande sete continua: nell’ultimo mese in Sardegna consumati oltre 130 milioni di metri cubi
Continua a calare l’acqua nei bacini del sistema regionale. Nel frattempo le reti sono sempre più un colabrodo
Sassari La grande sete avanza nell’isola. Anche nel mese di luglio la quantità di acqua negli invasi del sistema idrico regionale è diminuita: altri 130 milioni di metri cubi di consumi, che hanno portato l’asticella sotto i 1000 milioni di volume complessivo. Una quota che non si raggiungeva da tempo. È questa, in estrema sintesi, quello che dicono i numeri dell’ultimo bollettino invasi pubblicato dalla direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna.
Sono 915 milioni i metri cubi registrati a fine luglio, mentre a fine giugno erano 1.048, 1.145 alla fine di maggio. Il sistema idrico più in difficoltà resta quello del mese scorso: l’Alto Cixerri, formato dagli invasi di Punta Gennarta e Medau Zirimilis.
L’indicatore di stato simulato, un numero che indica il livello di “sofferenza” dei bacini, continua a essere da “bollino rosso”, cioè a livello di emergenza. Tutti i restanti bacini sono marchiati di arancione (livello di pericolo), a parte il Liscia, dove l’acqua abbonda e quindi il bollino è verde. Migliora la situazione di Pedra e Othoni, sul Cedrino, che da arancione passa a giallo, migliorando il volume di acqua nell’invaso.