La Nuova Sardegna

L’emergenza idrica

La grande sete continua: nell’ultimo mese in Sardegna consumati oltre 130 milioni di metri cubi

di Salvatore Santoni
La grande sete continua: nell’ultimo mese in Sardegna consumati oltre 130 milioni di metri cubi

Continua a calare l’acqua nei bacini del sistema regionale. Nel frattempo le reti sono sempre più un colabrodo

03 agosto 2024
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Sassari La grande sete avanza nell’isola. Anche nel mese di luglio la quantità di acqua negli invasi del sistema idrico regionale è diminuita: altri 130 milioni di metri cubi di consumi, che hanno portato l’asticella sotto i 1000 milioni di volume complessivo. Una quota che non si raggiungeva da tempo. È questa, in estrema sintesi, quello che dicono i numeri dell’ultimo bollettino invasi pubblicato dalla direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna.

Sono 915 milioni i metri cubi registrati a fine luglio, mentre a fine giugno erano 1.048, 1.145 alla fine di maggio. Il sistema idrico più in difficoltà resta quello del mese scorso: l’Alto Cixerri, formato dagli invasi di Punta Gennarta e Medau Zirimilis.

L’indicatore di stato simulato, un numero che indica il livello di “sofferenza” dei bacini, continua a essere da “bollino rosso”, cioè a livello di emergenza. Tutti i restanti bacini sono marchiati di arancione (livello di pericolo), a parte il Liscia, dove l’acqua abbonda e quindi il bollino è verde. Migliora la situazione di Pedra e Othoni, sul Cedrino, che da arancione passa a giallo, migliorando il volume di acqua nell’invaso.

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