La Nuova Sardegna

Longevità

La “nonna” della Sardegna è Luisetta Mercalli: «Ho 109 anni e sono felice»

di Andrea Sini
La “nonna” della Sardegna è Luisetta Mercalli: «Ho 109 anni e sono felice»

Nata a Carloforte nel 1915, ha lavorato come insegnante

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Sassari «Sono nata nel 1915, ho vissuto una bella vita. Nonostante un po’ di malinconia e di nostalgia per il passato, vivo pienamente il presente e sono molto serena».

Centonove anni abbondanti, il primato assoluto in Sardegna e la 36ª posizione a livello nazionale. Luisetta Mercalli Quaquero, nata a Carloforte il 17 febbraio 1915 e residente da decenni a Cagliari, è la persona più anziana dell’isola con i suoi 109 anni e mezzo. Insegnante in pensione, la signora Luisetta è l’emblema della longevità nella nostra isola, anche per la sua straordinaria lucidità.

Qual è il ricordo più lontano che si è cristallizzato nella sua mente?

«Il ricordo più antico – dice la signora Mercalli –, che ho sempre raccontato ai miei figli, riguarda il ritorno di mio padre dalla guerra. Avevo tre anni e non lo riconobbi. Stiamo parlando della Prima guerra mondiale, nel 1918. È anche possibile che sia un ricordo “rinforzato” dai ricordi della mia famiglia, ma comunque me lo porto dentro ancora oggi».

Ha in qualche modo nostalgia del passato?

«Sì, ho nostalgia del passato. Sicuramente dei parenti, dei genitori e degli zii che mi hanno cresciuta e allevata, delle amiche, dei corteggiatori. Però ho sempre cercato di vivere nel presente e nonostante tutto lo faccio ancora oggi. C’è qualcos’altro che in qualche modo mi manca».

Cosa?

«Sono nata e cresciuta a Carloforte e nella mia giovinezza sono stata una donna molto attiva. Sono stata un’animatrice culturale, ho fatto teatro, canto, ho insegnato economia domestica. Insomma ho fatto tantissime cose e ho avuto una vita molto piena. Mi sono sposata tardi, per quei tempi. Avevo 36 anni. Con mio marito Luigi mi sono poi trasferita a Cagliari e la mia vita è cambiata. Ma sono felice, da quel momento in poi ho iniziato a costruire la mia famiglia».

È felice della sua vita?

«Sì, sono felice della mia vita. Godo di salute abbastanza buona. Nella residenza per anziani in cui vivo in questi anni sono morti molti amici, molti compagni di questa parte del mio viaggio. Questo mi ha dato un senso di malinconia, ma riesco comunque a vivere il presente con la giusta serenità, senza ripiegarmi su me stessa e sui miei ricordi grazie agli affetti che ho».

Che cosa la rende più felice oggi?

«Proprio questo: oggi ho le mie due figlie, Angela e Myriam, le mie nipoti Alice, Elena e Francesca, tutte persone molto importanti per me. Le nipoti stanno fuori dalla Sardegna ma seguo le loro vite e cerco di stare al passo. Guardo indietro, a volte, perché è inevitabile. Ma nel presente mi trovo ancora benissimo».

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