La Nuova Sardegna

Lo scontro

Siccità, Alessandra Todde: «È vergognoso il governo snobba l’isola»

di Salvatore Santoni
Siccità, Alessandra Todde: «È vergognoso il governo snobba l’isola»

Sardegna esclusa dal decreto, la reazione ferma della presidente. «Roma favorisce il Nord, abbiamo 50 progetti che aspettano le risorse»

11 agosto 2024
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Sassari Da Villa Devoto in giù è tutti contro il governo Meloni e il suo commissario nazionale “anti siccità”. Tutta colpa della recente ripartizione dei 102 milioni di euro del decreto Agricoltura che sono piovuti quasi tutti sulle regioni del Nord lasciando la Sardegna a secco, in tutti i sensi.

La prima a non aver digerito il decreto numero 1 del commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, è proprio la governatrice Alessandra Todde, che non usa mezzi termini per definire lo zero riportato nella colonna della Sardegna in fatto di finanziamenti per contrastare siccità, perdite idriche e più in generale interventi prioritari e urgenti per la gestione dell’acqua.

«È semplicemente vergognoso che il Governo Meloni non stanzi neanche un euro contro l’emergenza idrica per la Sardegna – attacca la presidente – nonostante il dramma siccità in atto e nonostante dalla Regione siano stati presentati più di 50 progetti per mettere in sicurezza le dighe, collegare invasi, riparare condotte idriche, ridurre le perdite. Questo dimostra la totale indifferenza del Governo verso la nostra isola mentre si continua a favorire il Nord e le regioni più ricche. Proprio come hanno intenzione di fare con l’autonomia differenziata».

Le fa eco l’assessore ai Lavori pubblici, Antonio Piu, che a causa della crisi idrica che tenendo l’isola col fiato sospeso ormai da un paio di mesi, è seduto su una delle poltrone – insieme al suo collega dell’Agricoltura. Gian Franco Satta – tra le più scottanti della giunta regionale. «Mi auguro che si tratti soltanto di un primo passaggio relativo all’agricoltura – dice Piu – anche perché sarebbe grave non poter realizzare quelle opere emergenziali che servono alla Sardegna per superare le crisi idrica in un periodo delicato come quello che stiamo attraversando».

Nelle scorse settimane, gli assessorati dei Lavori pubblici e dell’Agricoltura hanno stilato un elenco di opere necessarie per mettere in sicurezza il sistema idrico regionale. Si parla di un fabbisogno di 309 milioni di euro che ora andrebbero reperiti in qualche modo. «Spero che l’azione del governo non si riduca a quei 102 milioni messi nel decreto Agricoltura – riprende Piu – e mi aspetto un provvedimento successivo che consenta alla Regione di realizzare le opere necessarie». E poi aggiunge: «In qualche modo ci aspettavamo che le regioni del Nord sarebbero andate a prendere più risorse, d’altronde questo è un primo segnale sulla riforma dell’autonomia differenziata».

Pesanti critiche contro il Governo non arrivano soltanto dall’esecutivo: qualche dardo è partito anche dall’aula di viale Trento. Il vicepresidente del consiglio regionale, Giuseppe Frau, infatti, ieri ha diffuso una nota al vetriolo contro il governo di Roma, che definisce l’esclusione dell’isola dai fondi anti siccità come un atto vergognoso.

«Questo – commenta il vicepresidente del consiglio regionale – dimostra la totale indifferenza del Governo Meloni verso la nostra regione, e un totale asservimento ai poteri e regioni forti e ricche. Questo provvedimento deve essere ritirato e rifatto con le risorse distribuite in modo equo tra le regioni. È un campanello d’allarme ulteriore nel solco della battaglia che deve vedere tutti i sardi uniti contro l’autonomia differenziata che ci taglia fuori dalle risorse e ci renderà ancora più poveri».

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