La Nuova Sardegna

Il commento

In Sardegna più pensioni che stipendi: «Bene gli investimenti sulle competenze»

di Andrea Sini
Sassari la sede delle Poste Italiane in via Brigata Sassari
Sassari la sede delle Poste Italiane in via Brigata Sassari

Il direttore generale dell’assessorato al Lavoro, Eugenio Annicchiarico: «Nell’isola il sommerso incide in maniera pesantissima»

25 agosto 2024
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Sassari «Per provare a invertire il trend e ridurre il delta tra pensionati e occupati servono azioni molteplici. Da questo punto di vista trovo interessanti le due misure che la giunta regionale ha adottato recentemente». Eugenio Annicchiarico, direttore generale dell’assessorato al Lavoro, che in passato ha ricoperto ruoli importanti sia al ministero del Lavoro che nei vari ispettorati della Sardegna, si concentra sulle azioni che sono di competenza della Regione.

«Stiamo parlando di un fenomeno complesso – dice –, sul quale il peso del lavoro sommerso è notevole. La dimensione del nero e grigio in una regione come la nostra, dove c’è tantissimo lavoro stagionale, è enorme. Questo elemento falsa le statistiche e danneggia chi le pensioni deve erogarle, cioè l’Inps. Servirebbero metodi più efficaci e forti, che non sono necessariamente aumentare le sanzioni o rafforzare le ispezioni: bisogna riuscire a ridurre costo del lavoro per gli imprenditori, che oggi è talmente elevato da diventare spesso insostenibile».

Annicchiarico si addentra poi nelle materie che sono di stretta competenza della Regione. «Se sulle pensioni non si può evidentemente intervenire in sede locale, ogni regione ha invece il compito di lavorare e incidere sull’altro elemento, ovvero l’occupazione, sfruttando gli strumenti a disposizione in base alle proprie prerogative. Dall’inizio di questa legislatura l’assessorato regionale al Lavoro ha attivato due misure che possono avere un effetto non secondario. Innanzitutto ci sono i 40 milioni di euro messi a disposizione per il bonus legato alle nuove assunzioni e alla conversione dei rapporti di lavoro a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Tutto questo con una particolare attenzione a soggetti deboli come gli over 50, che hanno grosse difficoltà a venire assorbiti dal mercato. La misura prevede oltre a questo bonus anche la possibilità di finanziare percorsi di “upskilling” dei lavoratori, ovvero la crescita dal punto di vista delle competenze attraverso attività formative che consentano di collocarli all’interno di nuovi processi produttivi».

C’è poi un ulteriore azione, per la quale l’assessorato al Lavoro ha investito altri 40 milioni. «Si tratta di Filo Sardegna – spiega ancora Eugenio Annicchiarico –, varata nelle scorse settimane e che verrà attuata nei prossimi mesi. L’obiettivo in questo caso è fare in modo che la formazione professionale sia finalmente in grado di soddisfare realmente e in tempi brevi, se è possibile anticipandole, le esigenze del mercato. Raccogliendo le istanze e le esigenze dei vari settori economici della Sardegna, analizzando le loro necessità dal punto di vista occupazionale, si andrà a creare soggetti che possano formare i lavoratori per impiegarli nel più breve tempo possibile. I nuovi soggetti scaturiranno dall’unione tra agenzie formative e imprese in determinate filiere imprenditoriali. Il finanziamento della Regione avrà dunque lo scopo di ridurre al massimo tempi di intervento pubblici». 

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