La Nuova Sardegna

Lula

Einstein telescope, i super esperti misurano il silenzio di Sos Enattos

di Claudio Zoccheddu
Einstein telescope, i super esperti misurano il silenzio di Sos Enattos

Hanno preso il via le rilevazioni nel sito che potrebbe ospitare il gigantesco progetto di ricerca

01 settembre 2024
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Sassari Il silenzio è le marce più cara quando si parla di Einstein telescope. Il rilevatore di onde gravitazionali che potrebbe essere costruito nel sottosuolo di Lula non può fare a meno di una condizione di assoluta tranquillità, sia per quanto riguarda il silenzio atmosferico sia per quello sismico.

Lula, d’altra parte, è tra le località candidate ad ospitare il gigantesco progetto di ricerca proprio perché il sito di Sos Enattos è considerato uno dei più silenziosi al mondo. Eppure, anche nella tranquillità delle vallate di Lula, il rumore potrebbe essere un problema. Per questo motivo da qualche giorno nell’ex sito minerario si lavora proprio per “misurare” il silenzio, con gli esperti che valuteranno le rilevazioni che indicheranno la quota sotterranea a cui dovranno fare riferimento i progettisti quando il disegno dell’Et dovrà essere messo nero su bianco.

La ricerca La comunicazione è affitata al sito Et Italia: «In questi mesi l’area intorno all’ex miniera, nel Nuorese, sta ospitando diverse attività scientifiche legate alla caratterizzazione del sito sardo, candidato a ospitare il futuro osservatorio di onde gravitazionali Einstein Telescope – si legge –. Nelle ultime settimane di luglio un gruppo di ricerca del Gran Sasso Science Institute, composto da Jan Harms, Tomislav Andric e Ilaria Caravella (con la collaborazione di Matteo Di Giovanni, ora alla Sapienza Università di Roma), ha installato quattro stazioni microfoniche per caratterizzare il campo acustico atmosferico. Quest’ultimo è responsabile di fluttuazioni gravitazionali che potrebbero creare effetti di rumore tali da limitare la sensibilità di un rivelatore di onde gravitazionali. È noto che questi effetti sono maggiori in superficie, mentre tendono ad attenuarsi sotto terra: l’obiettivo principale dell’esperimento è quello di capire a quale profondità dovrebbe essere costruito l’Einstein Telescope per rendere trascurabile questa fonte di rumore. La stazione centrale, dotata di due microfoni, è in grado di valutare anche l’impatto del vento sulle misurazioni. Le stazioni, utili anche per ricavare informazioni sulle fonti di rumore acustico in superficie e sulla loro direzione, saranno rimosse a breve (dopo circa un mese di raccolta dati), per essere poi re-installate in un altro punto l’anno prossimo».

Le rilevazioni sismiche Il rumore, come detto, non è solo quello “atmosferico”: «Quasi in contemporanea, sempre nel mese di luglio, i ricercatori del laboratorio Sar- Grav (composto da Domenico D’Urso dell’Università di Sassari e da Davide Rozza e Davide Ferioli dell’Università di Milano-Bicocca e Infn) ha installato nuovi sismometri per caratterizzare il rumore sismico nei possibili vertici di Et, sia nell’ipotesi che l’esperimento abbia una geometria triangolare, sia a forma di elle».

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