La Nuova Sardegna

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Ore di angoscia a Thiesi, l’intera comunità col fiato sospeso per Giuseppe Mannoni

di Daniela Deriu
Ore di angoscia a Thiesi, l’intera comunità col fiato sospeso per Giuseppe Mannoni

L’amico del 28enne in Rianimazione: «È un bravissimo ragazzo, estroverso e un grande lavoratore»

02 settembre 2024
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Thiesi La notizia si è diffusa in un attimo. E non potrebbe essere altrimenti, perché il racconto di quanto capitato a Giuseppe “Peppe” Mannoni è un incubo che all’improvviso si trasforma in realtà. Soprattutto quando il protagonista è un giovane di appena 28 anni che invece di trascorrere una tranquilla di serata di svago in compagnia degli amici, è diventato il protagonista di un’incredibile vicenda che potrebbe costargli la vita.

L’apprensione a Thiesi Questo è il periodo in cui il paese festeggia la Madonna di Seunis con 9 giorni interamente dedicati alle celebrazioni, religiose e civili. Oggi, però, l’attenzione è rivolta altrove. A Thiesi c’è una grande preoccupazione per le condizioni di Peppe Mannoni e il clima di festa non è quello che la tradizione cuce addosso alle giornate di fine agosto e di inizio settembre che caratterizzano le celebrazioni. Lo sguardo è rivolto a Nuoro, dove Peppe è ricoverato e, soprattutto, dove lotta tra la vita e morte per evitare che l’incubo diventi davvero realtà. Peppe, infatti, è conosciutissimo in paese e non è difficile trovare qualcuno che ci abbia avuto a che fare o che ricordi un episodio vissuto in comune. Peppe è il terzo di tre figli e, oltre ad avere tantissimi amici tra i coetanei, è conosciutissimo perché la famiglia è proprietaria della Farmacia Schirru. Il giovane, poi, in passato è stato presidente del Comitato Santu Juanne, San Giovanni Battista. Un’altra attività che lo ha avvicinato alla vita sociale di una comunità che, ora, attende con apprensione novità riguardo al ragazzo.

Gli amici Difficile mettere da parte il risentimento per la vicenda, ancora da chiarire, che ha coinvolto Peppe. Gli amici ci provano ma, a volte, scappa un post sui social. Parole consegnate al web che sanno più di uno sfogo che di una necessità reale. Anche Matteo, una caro amico di Peppe, ha postato su Facebook alcuni pensieri. Il primo è per il suo sodale: «Non mollare amico mio». Poi, a strettissimo giro di posta, una frase che lascia pochi margini all’interpretazione: «Dovete pagare», ha scritto su Facebook rivolgendosi ai presunti responsabili della rovinosa caduta dell’amico. Poi, quando parla di Peppe, l’astio scompare all’istante: «Peppe è un bravo ragazzo – racconta Matteo –. Di lui mi ha sempre colpito l’estrema generosità ma anche la sua apertura mentale. Peppe è un ragazzo estroverso e molto alla mano. E poi, nonostante sia il figlio di un imprenditore, è anche un grande lavoratore. un ragazzo che non si tira mai indietro quando si tratta di mettere al lavoro». Questo aspetto non è certo secondario, anche se Matteo lo tratta con l’attenzione che merita, perché Peppe fa l’operaio nonostante le possibilità economiche della famiglia non siano scarse. Gli amici lo sanno, ci girano attorno, lo lasciano intendere ma non lo dicono apertamente. Anche se, alla fine, una scelta di questo tipo è anche un titolo di merito in un mondo sempre più orientato ai guadagni facili e all’apparenza. Sentimenti e racconti che spiegano il motivo della grande apprensione che si vive in paese.

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