La Nuova Sardegna

La scomparsa istituzionale del Psd’Az continua a provocare strascichi polemici. Due giorni fa con un post su Facebook il segretario Christian Solinas aveva attaccato i tre fuoriusciti approdati a Forza Italia - Gianni Chessa, Alfonso Marras e Piero Maieli -. Una polemica che ieri ha avuto un seguito, sempre sui sociale, quando l’ex governatore ha risposto con toni piccatissimi all’ex consigliere Giovanni Satta, anche lui ex sardista.

«Mentre il Presidente ha lavorato 15 ore al giorno, 7 giorni su 7, e ha prodotto risultati che sono provati dai numeri e dai documenti ufficiali – ha scritto Solinas – il Consiglio Regionale è stato il meno produttivo della storia autonomistica: meno riunioni, meno leggi, meno ore di lavoro istituzionale a tutto vantaggio delle ore clientelari sul territorio che hanno prodotto tanti signorotti delle preferenze, che neppure sanno da dove provenissero i soldi del bilancio che si sono spesi a destra e a manca con le infinite leggi “mancia” nate dalla volontà consiliare. Mentre mettevo in ordine i conti della regione, fronteggiavo il Covid nel modo più efficiente ed efficace del paese, avviavo riforme organiche, i Consiglieri si occupavano di “spartirsi” i fondi spezzettandoli in piazzette e marciapiedi, in sagre e micro-associazioni».

Toni più moderati in serata, al termine della riunione della segreteria, «che ha dato seguito alle linee d’azione emerse dall’ultimo Congresso e affrontare un’analisi della situazione politica e del partito. I Quattro Mori hanno confermato il perseguimento di un percorso di rigenerazione del partito, liberato da impegni di governo ed equilibri di coalizione, orientato ad un nuovo radicamento nella società sarda, rendendosi promotore di uno spazio dialettico di confronto aperto oltre che agli iscritti a cittadini, intellettuali, altre organizzazioni e comitati».