Lingua blu, il contagio è arrivato in Anglona
A Nulvi allevatori a confronto con amministratori del territorio, veterinari e Regione. L’assessore regionale Satta: «Si ai ristori, ma solo per chi ha aderito alla campagna vaccinale»
Nulvi Come purtroppo si temeva potesse accadere, la blu tongue è arrivata anche in Anglona. Sono già centinaia i casi accertati e tanti i decessi del bestiame e gli aborti. Soprattutto nella fascia che confina con i territori già colpiti e dove si sta registrando la maggior diffusione della malattia.
La campagna vaccinale è iniziata da mesi ed è ancora in corso ma in queste ultime settimane si è affacciato negli allevamenti sardi anche il sierotipo 3 per il quale non esiste ancora un vaccino mentre ci sono sufficienti dotazioni per i sierotipi 8 e 4. Ecco perché è urgente correre ai ripari e informare capillarmente gli allevatori.
Con questa finalità si è tenuta ieri pomeriggio nella sala riunioni della cooperativa “San Pasquale” di Nulvi un incontro informativo sulla blue tongue per fornire indicazioni sulla campagna di vaccinazione 2024-’25 e sulla movimentazione di animali. Presenti tanti allevatori del territorio, sindaci, tecnici e veterinari Asl e anche l’assessore regionale all’Agricoltura Gianfranco Satta.
Giuseppe Bitti della Asl ha illustrato la strategia vaccinale messa in campo sinora per i sierotipi già presenti con 1 milione e 600mila campioni soprattutto nelle zone più ad alto rischio attraverso vaccinazioni obbligatorie dove sono state vaccinate tutti i capi mentre nelle zone a rischio più moderate mentre nelle zona rischio più moderato sono state sottoposte a vaccino solo le cosiddette “rimonte”. Le vaccinazioni erano prevista sino al 31 agosto ma ora sono state prorogate.
I veterinari nel contempo hanno anche richiamato l’importanza della profilassi attiva attraverso i repellenti. Su 652 allevamenti delle aree più a rischio però hanno aderito alla vaccinazione solo il 56 per cento con un rifiuto del 44 per cento e questo ha consentito una maggiore diffusione e intensità della malattia. Sono state illustrate le modalità e l’organizzazione della campagna in corso che non è semplice perché questo contagio ha un’evoluzione molto veloce e perché in alcune zone si sta evidenziando la contemporaneità della presenza dei due sierotipi 3 e 8. Per questo sarà utile vaccinare tutto il gregge, anche i capi che hanno solo i sintomi, utilizzare gli insettorepellenti e fare le disinfestazioni.
Francesco Sgarangella, direttore del dipartimento di prevenzione veterinaria del Nord Sardegna ha quindi raccomandato di estendere le vaccinazioni a tutti i territori coinvolgendo il servizio veterinario e di tenere aggiornata l’anagrafe delle aziende. L’assessore Satta ha subito chiarito che non c’è nessun divieto di movimentazione e che la Regione ha messo a disposizione anche una campagna di vaccinazione dei bovini ma ha voluto anche precisare che da questo momento in poi i ristori verranno assegnati sono a chi ha dato la disponibilità a vaccinare, mentre in caso di rifiuti, accertati e dichiarati, ovviamente non ci sarà nessun ristoro per i capi morti in quella azienda.
«È un segnale di buon senso – ha spiegato – perché noi dobbiamo in qualche modo cercare di uscire da questa situazione e non possiamo permetterci di perdere il nostro patrimonio ovino. La Regione metterà a disposizione dei fondi anche per l’acquisto dei repellenti e cercherà di essere più celere nell’erogare i rimborsi che saranno rivisti al rialzo rispetto ai 187 euro a capo della scorsa stagione».