La Nuova Sardegna

La misura

Bonus di 100 euro nella tredicesima ma solo a chi è sposato e ha un figlio

Bonus di 100 euro nella tredicesima ma solo a chi è sposato e ha un figlio

Requisiti e condizioni per richiederlo. L’opposizione: «Una mancetta»

21 settembre 2024
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Roma L’emendamento che anticipa dalla Befana a Natale il bonus da 100 euro approda all’esame della commissioni Bilancio e Finanze del Senato. L’una tantum è destinata ai lavoratori dipendenti con reddito sino a 28mila euro lordi l’anno, coniugati e con almeno un figlio, e arriverà insieme alla tredicesima. Ma a condizione che gli interessati ne facciano espressa richiesta al datore di lavoro, attestando per iscritto di averne diritto.

La somma del bonus sarà rapportata al periodo di lavoro effettivo del lavoratore nel corso dell’anno. La cifra dei 100 euro di indennità non concorre alla formazione del reddito complessivo del lavoratore dipendente ai fini Irpef.

Il “bonus tredicesima” ha quindi una platea circoscritta da determinati criteri “selettivi”: consisterà nella erogazione di un’indennità di 100 euro per l’anno 2024 ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 28mila euro e con coniuge a carico «non legalmente ed effettivamente separato» e almeno «un figlio, anche nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato». Si tratta di una erogazione una tantum, «a causa della limitatezza delle risorse disponibili» e quindi va ai «lavoratori che si trovano in condizioni economiche di particolare disagio». Nella determinazione del reddito complessivo «non si tiene conto del reddito della unità immobiliare adibita ad abitazione principale».

La copertura per questo provvedimento è in totale di 100,3 milioni per il 2024. Le opposizioni vanno all’attacco. Cristina Tajani, capogruppo Pd in commissione Finanze a Palazzo Madama accusa la maggioranza di averlo inserito all’ultimo momento senza anticiparlo e bolla questo come «un modo di procedere inaccettabile che svuota ulteriormente le prerogative parlamentari e per il quale, con il collega Manca capogruppo Pd in Bilancio, abbiamo indirizzato una protesta formale ai presidenti delle commissioni 5 e 6. Un modo di procedere che inoltre produce cattiva legislazione.

Il testo del Governo prevede esclusioni ingiustificabili come le coppie conviventi con figli che non avrebbero diritto al bonus. Chiediamo con forza più tempo per migliorare il testo che così com’è riguarderebbe una piccola parte di lavoratori». Si unisce alle critiche Franco Mari, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Lavoro della Camera, il cui messaggio è «basta mance, vogliamo politiche serie».

Dal fronte dei consumatori arrivano dal Codacons parole che gelano così la politica fiscale di Meloni: «Il Bonus Natale è una mancetta vergognosa del governo che non risolve i problemi delle famiglie e offende i cittadini meno abbienti». Per il Codacons Meloni «farebbe meglio a tenersi i soldi del nuovo bonus e ad adottare misure strutturali davvero efficaci sul fronte del contenimento dei prezzi al dettaglio, in grado di proteggere il potere d’acquisto dei cittadini e sostenere i consumi, basta bonus una tantum».

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